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Giovedì, 25 Aprile 2024
Cronaca

Nuovo piano industriale di Eni, timori anche per Ravenna e i suoi 7mila lavoratori

Il segretario provinciale della Filctem Cgil, Massimo Marani, esprime grande preoccupazione per la situazione di Eni e dei comparti della raffinazione, dell'estrazione e della petrolchimica italiana

Il segretario provinciale della Filctem Cgil, Massimo Marani, esprime grande preoccupazione per la situazione di Eni e dei comparti della raffinazione, dell'estrazione e della petrolchimica italiana. Marani sottolinea che l'attuale situazione potrebbe comportare serie ripercussioni anche per i distretti ravennati dell'energia e della chimica. I sindacati unitariamente hanno proclamato a livello nazionale uno sciopero per il 29 luglio.

Queste le dichiarazioni di Massimo Marani: “Il bubbone è esploso. In attesa della comunicazione ufficiale del nuovo piano industriale, che è previsto a fine mese a Londra, le dichiarazioni del nuovo amministrazione delegato Eni e l'esito del conseguente incontro del 8 luglio con le segreterie nazionali di categoria hanno di fatto aperto una vertenza vitale per il futuro dell'industria italiana. Eni deve rimettere in sesto i conti, in un modo o nell'altro, nelle divisioni in perdita”

“Se le conseguenze dirette di un simile percorso intrapreso da Eni sono facilmente intuibili per Ravenna, dove possiamo stimare un bacino di 7.000 lavoratori potenzialmente coinvolti tra indotto e diretti, dobbiamo anche superare l'idea che sopravvivere ad un ulteriore giro di esfoliazione del "carciofo" Eni possa rappresentare una vittoria, mentre sarebbe solo un riposizionamento del sito come successiva foglia in procinto di essere rimossa. Dalla riunione unitaria dei rappresentanti sindacali del gruppo Eni, che si è tenuta ieri a Roma, ho colto una diffusa maturazione dell'idea che questa volta servirà un'unione di azioni e volontà straordinaria e senza tentennamenti, a partire dallo sciopero di tutte le aziende del gruppo dichiarato per il 29 luglio e dalla relativa manifestazione davanti a Montecitorio”.

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