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Venerdì, 19 Aprile 2024
Cronaca

Piazza Kennedy, un "question time" in consiglio comunale

Gli assessori Fagnani e Signorino risponderanno ad Alvaro Ancisi. E il meetup "A riveder le stelle" chiede che almeno l'altare di Sant'Agnese sia lasciato in vista.

Nella seduta del consiglio comunale di giovedì 28 luglio, l'assessore ai Lavori Pubblici Roberto Fagnani risponderà, insieme all'assessore alla Cultura Elsa Signorino, a un question time di Alvaro Ancisi su piazza Kennedy.
Il consigliere di Lista per Ravenna chiede "di dimostrare con urgenza, di fronte alla comunità storico-scientifica nazionale e alla stessa Commissione Nazionale Italiana per l’UNESCO, che i lavori eseguiti o eseguendi sono stati autorizzati come da norme di leggi vigenti in materia di opere pubbliche, producendo gli atti conseguenti; se è stato fatto tutto quanto possibile e dovuto, nei termini di verifiche archeologiche preventive dell’intera piazza, ai sensi della legge 25 giugno 2005, n.109 e seguenti (in particolare gli articoli 2-ter e 2-quater, come trasfusi nel Codice degli appalti, d. lgs 163 del 2006, articoli 95 e 96), quale luogo ideale e indisturbato, per ricerche  fino all’ evidenza del III secolo avanti Cristo, come da analoghi scavi tempo addietro ordinati dalla Soprintendenza, posti a 50 metri di distanza, presso la Banca Popolare, portati alla profondità di 7,50 metri, definiti e finanziati come “Programmi di Ricerca Scientifica di Rilevante Interesse Nazionale” del Consiglio Nazionale della Ricerca  e del Ministero dell’Università e della Ricerca Scientifica e Tecnologica (Progetto Carta archeologica d’Italia)".

Su piazza Kennedy è intervenuto anche il meetup M5S "A rivedere le stelle", che ha chiesto "che il progetto preveda di mantenere alla vista dei cittadini almeno l’importantissima zona del ciborio e dell’altare della Chiesa di Sant’Agnese. Sono stati infatti rinvenuti basi di colonne, marmi policromi, bassorilievi e, stando alle descrizioni degli archeologi, una lastra funeraria frontonata del I secolo accuratamente ritagliata.
La richiesta è formulata perché non si comprende come, da un lato si preveda di ricordare l’antichissima chiesa riposizionandone, in maniera comunque artificiosa e posticcia, le tre colonne bizantine ed il capitello attualmente nel cortile di palazzo Rasponi delle Teste, dall’altro si decida di cancellare per sempre lo spazio più importante della chiesa stessa nella sua forma e collocazione originarie.
Riteniamo dunque, nella coerenza di preservare qual poco che i progettisti hanno deciso per ora di non rimuovere o seppellire nuovamente, che il progetto della piazza, ad oggi così poco rispettoso dei resti archeologici di questa importantissima zona della città, possa adattarsi agli scavi con un po’ di flessibilità e di fantasia, e valorizzare i resti autentici di uno dei più importanti ed antichi edifici della nostra città".

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