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Cronaca

Poc Darsena, avviata la discussione: "Qualità e sosteniblità".Giovedì si vota

Asioli ha spiegato che dopo l'adozione del Poc sono arrivate 64 osservazioni, suddivise in 171 schede. "Gli uffici le hanno controdedotte - ha aggiunto - e la commissione Assetto del territorio le ha esaminate approfonditamente"

Nella seduta di giovedì il consiglio comunale ha avviato la discussione relativa all’approvazione definitiva del Piano operativo comunale (Poc) Darsena di città, che avrà una validità di cinque anni. Sono stati presentati la delibera, 16 emendamenti, di cui 7 approvati, e due ordini del giorno. Nella prossima seduta, in programma giovedì prossimo a partire dalle 15.30, saranno votate le 171 osservazioni, fatte le dichiarazioni di voto, votato il Poc e i due ordini del giorno collegati.

La delibera è stata presentata dall’assessore all’Urbanistica Libero Asioli: “Dopo un percorso lungo, che ci ha consentito di approfondire il confronto a 360 gradi con tutti i portatori di interesse in relazione a uno strumento così importante, e per la prima volta di sperimentare un percorso di progettazione partecipata, “La Darsena che vorrei”, approdiamo in consiglio comunale per l’approvazione definitiva del Poc. Questo piano dovrà camminare sulle gambe degli imprenditori privati del comune di Ravenna e nutriamo grande fiducia nei suoi confronti, perché siamo convinti che potrà dare un impulso importante al rilancio del nostro territorio. Abbiamo cercato di curare al massimo gli aspetti relativi al tema della sostenibilità economica, nella consapevolezza che l’intervento dei privati sarà determinante ma non sufficiente. Per questo cercheremo di attingere, per quanto possibile, a finanziamenti statali e soprattutto comunitari”.

Asioli ha spiegato che dopo l’adozione del Poc sono arrivate 64 osservazioni, suddivise in 171 schede. “Gli uffici le hanno controdedotte – ha aggiunto - e la commissione Assetto del territorio le ha esaminate approfonditamente, riunendosi più di dieci volte. Le osservazioni hanno costituito un contributo molto importante, tanto è vero che nel 54 per cento dei casi sono state accolte, accolte in parte o comunque riconosciute come di fatto già possibili. Hanno toccato vari temi, tra i quali quello relativo all’introduzione degli usi e dei riusi temporanei. Questi consistono nella possibilità di realizzare sull’acqua strutture galleggianti per bar e ristoranti, chioschi lungo le banchine e attività in edifici dismessi, purché rispondenti a tutte le norme in materia di sicurezza, anche in assenza di veri e propri Pua (Progetti urbanistico attuativi) che consistono in interventi di ampio respiro che richiedono investimenti considerevoli. Crediamo che questa possibilità possa costituire un importante impulso allo sviluppo della Darsena. Può fungere da volano per la realizzazione di investimenti successivi. E per velocizzare il più possibile i percorsi autorizzativi la giunta ha individuato un gruppo tecnico di lavoro, una sorta di cabina di regia, che valuti i progetti presentati e che supporti gli imprenditori che vogliono fare attività in Darsena”.

Durante la replica Asioli ha detto: “Il Poc si pone un obiettivo molto ambizioso, la riqualificazione di un quartiere grande come il centro storico; volutamente abbiamo tenuto alte le asticelle della qualità e della sostenibilità; qualcuno sostiene che si tratta solo di sogni, ma io sono convinto che anche i sogni aiutino a migliorare e a raggiungere gli obiettivi prefissati e il Poc si pone obiettivi ben precisi. Nel dibattito c'è chi ha sostenuto che in questa situazione economica di crisi bisognava accontentarsi di interventi minimali. Ecco, tra le tre possibilità di interventi - minimali; prevedere un quartiere normale; produrre un progetto di alta qualità - siamo consapevoli di aver scelto questa terza via. La nostra è una sfida molto importante. Non siamo all'anno zero. Diversi interventi di riqualificazione, grazie anche al programma di riqualificazione urbana Darsena di Città (Pru) sono già stati realizzati; ne verranno avanti altri. Vorrei che tutti, pur consapevoli delle difficoltà che ci sono, avessimo un po' di quell'entusiasmo che ho visto in quei giovani imprenditori che proprio in questi giorni hanno aperto attività in Darsena. Se così fosse credo che in cinque anni forse non realizzeremo tutto ciò che il Poc prevede ma sicuramente vedremmo rivivere a nuova vita la Darsena”. (in allegato sintesi delle principali modifiche apportate al Poc Darsena a seguito delle osservazioni pervenute).

“E’ positivo che il consiglio comunale si avvii ad approvare il nuovo strumento urbanistico della Darsena di città e l’Autorità Portuale pensi alla bonifica del Candiano: in giunta ho sostenuto entrambi gli impegni perché segnano due novità rispetto alle rigidità del passato - afferma il vicesindaco Giannantonio Mingozzi -.La prima è costituita dalla volontà esplicita di collaborare con i privati senza i quali nessuna ristrutturazione della Darsena sarebbe possibile, incentivandoli alla riqualificazione del patrimonio edilizio di proprietà anche attraverso usi temporanei e realizzando attività e servizi di livello generale e non solo residenziali. In più incontri, ad esempio con l’associazione Naviga in Darsena e con alcuni proprietari di destra e sinistra Candiano abbiamo convenuto che il successo di queste nuove idee urbanistiche, di ristorazione e di accoglienza deve essere fondato sul ribaltamento della consuetudine che vede il pubblico costruire solo  nel pubblico.  Voglio dire che i primi servizi dovranno crescere all’interno di aree private perché in Darsena la proprietà pubblica è limitata, solo così si costruiranno condizioni di sostegno finanziario interessanti sotto il profilo del ritorno economico. Condivido anche l’idea portante di realizzare un unico ambito territoriale che si sviluppi dalla città al mare,  valorizzando quella Ravenna “porta sul mare” che recupera a funzioni urbane un’area industriale di 136 ettari in gran parte dismessi ma con ambiti operativi interessanti.  In questo momento caratterizzato da una grave stagnazione economica e immobilità del comparto edile l’approvazione di un nuovo strumento sulla Darsena deve favorire anche quei piccoli interventi come il recupero di alcuni immobili non più utilizzati che possono generare fenomeni di interesse pubblico e di innovazione  alla base di ogni recupero. Il nuovo strumento urbanistico ripensa la Darsena di città in una dimensione non limitata alle sole manifestazioni partecipative della” Darsena che vorrei” pure ammirevoli , ma disegna una strategia di un certo interesse per i fondi finanziari e i grandi capitali di investimento. Per la prima volta, e questo è la seconda novità, prendiamo l’impegno di promuovere queste offerte e l’amministrazione comunale è disponibile a trattare incentivi e modalità con quella flessibilità e sveltezza amministrativa che la nostra burocrazia non aveva mai consentito. Nel contempo dobbiamo renderci conto che infrastrutture come la nuova E55, il potenziamento delle linee ferroviarie  e il miglioramento dei collegamenti in genere sono essenziali affinchè Ravenna attragga nuovi investitori e non solo turisti”.  

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