rotate-mobile
Venerdì, 19 Aprile 2024
Cronaca

Porto, verso un tetto massimo per le emissioni solforose delle navi

Il Consiglio comunale ha deliberato di impegnare la giunta a sostenere la richiesta al Governo affinché per tutte le zone di mare venga applicato un tenore massimo di zolfo dei combustibili navali pari allo 0,10% in massa

Il consiglio comunale di Ravenna ha approvato giovedì all’unanimità l’ordine del giorno proposto da Alvaro Ancisi, capogruppo di Lista per Ravenna, in veste anche di presidente della commissione comunale Ambiente, Sanità pubblica e Qualità della vita, rivolto all’obiettivo di "Abbattere fortemente le emissioni solforose delle navi da carico". In corso di seduta, il documento è stato sottoscritto anche, per conto della maggioranza, da Cinzia Valbonesi del gruppo Pd, a seguito di alcune integrazioni concordate con Ancisi.

"L’atto si fonda sulla constatazione che le emissioni di anidride solforosa e di ossidi di azoto provenienti dal trasporto marittimo supereranno le emissioni del totale delle fonti terrestri - spiega il consigliere d'opposizione - Questa stima è stata prodotta dall’Unione Europea, allarmata perché “le emissioni prodotte dal trasporto marittimo dovute all’utilizzo di combustibili per uso marittimo ad alto tenore di zolfo contribuiscono all’inquinamento atmosferico sotto forma di anidride solforosa e particolato, che nuocciono alla salute umana e all’ambiente e contribuiscono alla formazione di depositi acidi”. L’Unione Europea stessa ha istituito, in base alla Convenzione internazionale Marpol per la prevenzione dell’inquinamento causato da navi, aree di controllo di tali emissioni nel Mar Baltico, nel Mare del Nord e nel canale della Manica, dove già è imposto un tenore massimo di zolfo nei combustibili navali dello 0,10%. L’ordine del giorno rileva però che per gli altri mari europei, tra cui il Mediterraneo, il limite imposto è cinque volte superiore e per giunta da raggiungere solo entro il 2020. Vero è che in Italia la legge nazionale fissa dal 1 gennaio 2018 per il mare Adriatico e il mare Ionio e dal 1 gennaio 2020 per le altre zone di mare un tenore massimo di zolfo pari allo 0,10% in massa, ma solo alla condizione, tutta da raggiungere, che gli Stati membri dell'Unione europea prospicienti le stesse zone di mare abbiano previsto l'applicazione di tenori di zolfo uguali o inferiori. A tal proposito, la “Dichiarazione di Roma”, adottata il 28 marzo 2017 da una rete di associazioni operanti nel campo della tutela ambientale, sollecita la creazione anche nel Mediterraneo di un’Area di controllo delle Emissioni che comprenda aree di controllo delle emissioni di ossidi di zolfo e di ossidi di azoto. Tuttavia occorre “un’analisi più ampia dell’area di applicazione di tali vincoli per evitare che si verifichino anche distorsioni di mercato tra gli scali del Mare Adriatico a vantaggio dei porti della costa del Sud del Mediterraneo firmatari della convenzione Marpol”.

Fatte queste premesse, il Consiglio comunale di Ravenna ha deliberato di impegnare il sindaco e la giunta comunale a sostenere la richiesta al Governo affinché per tutte le zone di mare venga applicato un tenore massimo di zolfo dei combustibili navali pari allo 0,10% in massa e al tempo stesso promuova, in base alle procedure della convenzione Marpol, l’istituzione di una nuova Area di controllo delle Emissioni (Eca) nel Mediterraneo, che comprenda aree di controllo delle emissioni di ossidi zolfo e particolato e di ossidi di azoto. Copia dell’ordine del giorno sarà inviata al Governo, nonché ai consigli comunali delle 54 città nei cui territori comunali insistono i porti italiani elencati nella legge nazionale.

In Evidenza

Potrebbe interessarti

Porto, verso un tetto massimo per le emissioni solforose delle navi

RavennaToday è in caricamento