La profumeria del centro compie 55 anni e "in dono" riceve la targa di Bottega Storica
La storia della Profumeria Mirella risale ai primi anni '60 quando Lea Linguerri, madre di Luciano Sportelli, apre il negozio in Piazza Martiri della Libertà
Lunedì la Profumeria Mirella di Sportelli Cristina e C. Snc di Faenza, iscritta al numero 29 dell’Albo Comunale delle Botteghe e dei Mercati storici del Comune di Faenza con titolo a esporre il relativo marchio distintivo di “Bottega Storica dell’Emilia-Romagna”, ha ricevuto la visita del sindaco di Faenza per la cerimonia di affissione della targa. La consegna della targa Bottega Storica a Sportelli Cristina e alla madre Ranieri Mirella è stata effettuata lunedì dal Sindaco di Faenza Giovanni Malpezzi, dal Presidente Confcommercio Ascom Faenza Paolo Caroli e dal Direttore Francesco Carugati.
La storia della Profumeria Mirella risale ai primi anni '60 quando Lea Linguerri, madre di Sportelli Luciano, apre il negozio in Piazza Martiri della Libertà a Faenza con la licenza concessa dal Corpo dei Vigili del Fuoco di Ravenna nel novembre del 1963. Fin dall’inizio la gestione dell’attività è familiare: accanto alla donna lavora il marito Sportelli Michele, affiancati nella gestione a partire dal 1968 anche dal figlio Luciano e dalla moglie Mirella. Nel 1972 l’azienda passa definitivamente nelle mani del figlio Luciano che, insieme alla moglie Mirella Ranieri, continua con professionalità e passione l’attività. Nel 1991 la figlia, Sportelli Cristina, si aggiunge all’attività familiare e l’anno successivo la ditta individuale si trasforma in società con la denominazione di Profumeria Mirella di Sportelli Luciano e C. S.n.c. Nel 1993 l’attività si trasferisce nei locali a fianco, al civico 11, in quanto più grandi e di proprietà, gli arredi storici vengono mantenuti per caratterizzarne una parte esclusiva e riservata a piccoli trattamenti di bellezza. Nel 1994, dopo la prematura scomparsa di Sportelli Luciano, l’attività prosegue sotto la guida della moglie Mirella e della figlia Cristina.