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Cronaca Lugo

Prosegue la lotta alle zanzare: novità nei trattamenti nelle abitazioni

Il “Piano degli interventi per la lotta alla zanzara” prevede infatti un fitto calendario di azioni che riguardano, oltre ai trattamenti, la distribuzione gratuita di oltre 7.000 unità di prodotto larvicida

Riguardano quasi 58.000 pozzetti e caditoie le attività di trattamento contro lo sviluppo delle larve di zanzara su suolo pubblico nel territorio della Bassa Romagna, per un totale di più di 690.000 euro investiti in cinque anni per la lotta alle zanzare.

Il “Piano degli interventi per la lotta alla zanzara” prevede infatti un fitto calendario di azioni che riguardano, oltre ai trattamenti, la distribuzione gratuita di oltre 7.000 unità di prodotto larvicida, una specifica campagna informativa e di sensibilizzazione sul tema e un sistema di controlli di qualità sull’efficacia degli interventi pubblici effettuati da una ditta terza per tutta la provincia di Ravenna. I trattamenti larvicidi periodici sono svolti sul suolo pubblico, sia nei tombini che negli scoli e nei fossati per un raggio di due chilometri attorno ad ogni centro abitato, frazioni comprese. È stimato però che soltanto il 30-40% dei pozzetti e delle caditoie siano posizionati su suolo pubblico, si rende pertanto necessario, ai fini della massima efficacia delle attività di salvaguardia della salute pubblica, che ciascuno metta in pratica azioni di prevenzione e contenimento delle zanzare anche presso le abitazioni private e le aree di proprietà. È pertanto indispensabile la collaborazione di tutti come indicato nell’ordinanza - valida dal 1 maggio al 31 ottobre 2019 - indirizzata a tutti i soggetti pubblici e privati, proprietari o affittuari di aree all'aperto dove possa accumularsi dell'acqua, sia piovana che di altra origine.

Per contrastare la proliferazione delle zanzare è necessario mettere in atto le azioni preventive per evitare la formazione dei focolai anche dopo piogge abbondanti e nei periodi di assenza per ferie; occorre proseguire con i trattamenti periodici dei pozzetti e delle caditoie nelle aree private con prodotti antilarvali e assicurarsi di rimuovere tutti i ristagni d'acqua ove la zanzara si riproduce. Da quest'anno inoltre i trattamenti adulticidi nelle aree esterne private sono ammessi solo nel periodo dal 15 luglio al 15 settembre e possono essere effettuati previa comunicazione all’Ausl e all’Unione (modulo disponibile presso gli URP e sul sito web dell'Unione Bassa Romagna). I trattamenti adulticidi per gli impatti ambientali che ne derivano e per i possibili effetti sulla salute umana sono da considerare interventi di carattere straordinario - come indicato nelle “Linee Guida Regionali per il corretto utilizzo dei trattamenti adulticidi contro le zanzare” - da utilizzare in caso di infestazioni particolarmente intense e non devono essere programmati “a calendario”.

E’ infatti necessario osservare una serie di misure precauzionali e di sicurezza, compresa l’affissione di appositi avvisi per garantire la massima trasparenza e informazione alla popolazione che risiede nelle vicinanze dell’area oggetto di trattamento adulticida. Per questa ragione è consigliabile far eseguire i trattamenti adulticidi solo da personale qualificato che saprà valutare la necessità dell'intervento e potrà individuare attraverso adeguata indagine ambientale le cause dell’infestazione ed eventualmente rimuovere i possibili focolai di sviluppo larvale (es pozzetti non trattati, presenza di contenitori con acqua etc). Per la violazione delle norme previste dalle ordinanze è stabilita la sanzione amministrativa da un minimo di 103 euro a un massimo di 516 euro. A queste attività ordinarie, che, se effettuate correttamente, garantiscono il “controllo delle nascite” delle zanzare, si affiancano poi protocolli di emergenza che vengono attivati su indicazione dell’Ausl Romagna qualora si presentino casi di malattia da virus importati (es. Chikungunya, Dengue, Zika virus) e che prevedono una serie di interventi di disinfestazione straordinaria, localizzata e definita nelle modalità e nei tempi previsti dal Piano Regionale di sorveglianza e controllo delle arbovirosi in prossimità di casi accertati di malattia. Nel caso invece di circolazione del virus West Nile si procederà come da Piano Regionale a seconda del livello del rischio e previa adozione di ordinanza.

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