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Giovedì, 18 Aprile 2024
Cronaca

La compravendita si trasforma in rapina: picchiato e gettato fuori dall'auto

I Carabinieri di Ravenna hanno tratto in arresto mercoledì un uomo e denunciato due donne italiane per il reato di rapina aggravata in concorso; quella che doveva essere una compravendita di auto si è infatti rivelata poi una trappola

I Carabinieri di Ravenna hanno tratto in arresto mercoledì un albanese e denunciato due donne italiane per il reato di rapina aggravata in concorso; quella che doveva essere una compravendita di auto si è infatti rivelata poi una trappola per poter mettere in atto l’intento criminale. Erano le ore 13 circa di mercoledì quando al Comando Stazione Carabinieri di Godo si è presentato un commerciante albanese di 55 anni residente a Lido Adriano, denunciando l’accaduto: poco prima era stato aggredito da un uomo, un altro cittadino albanese, mentre si trovavano sull’autovettura che gli aveva appena ceduto. Si trovavano all’altezza della frazione di Piangipane in Ravenna, poiché come da accordi, una volta venduta la macchina, la vittima, nell’effettuare un giro di prova, sarebbe stata riaccompagnata alla propria abitazione dal compratore e dall’amico presente: ma le cose sono andate diversamente.

BOTTE E RAPINA - All’incrocio con via Braccesca, il rapinatore ha picchiato il commerciante strappandogli dalla tasca del giubbino il portafoglio e lo smartphone: nel portafoglio ovviamente era custodita la somma di 2300 euro, che la vittima aveva appena guadagnato dalla vendita dell’auto. Dopo essere stato malmenato, il commerciante è stato spinto giù dalla macchina insieme alla sua borsa ormai vuota, rovinando sull’asfalto mentre i rapinatori si dileguavano.     

IL RUOLO DELLE DUE DONNE - Alle operazioni di compravendita del veicolo, svoltesi poco prima nella stessa mattinata, e nei giorni precedenti per visionare l’auto presso l’officina di proprietà della vittima, avevano assistito anche le due donne italiane denunciate in seguito: si tratta della compagna del rapinatore che ha messo in scena la simulazione di acquisto e della madre di lei. I militari delle Stazioni di Godo e Russi hanno proseguito gli accertamenti, rinvenendo l’autovettura oggetto del reato nei pressi della residenza dell’uomo arrestato a Ravenna: durante le operazioni di sequestro della macchina  sono giunte le due donne protestando per l’operato dei Carabinieri e chiedendo spiegazioni dissimulando il reato. La coppia è stata accompagnata in Caserma e formalmente denunciata per il concorso nella rapina: durante operazioni di perquisizione sono stati inoltre ritrovati e sequestrati i soldi provento del reato.

A SUA VOLTA DENUNCIA UNA TRUFFA - Le ricerche sono proseguite all’indirizzo dell’uomo: con grande sorpresa dei Militari però è stato l’uomo stesso che si è presentato al Comando Arma di Via Alberoni per denunciare a sua volta una truffa subita. Probabilmente l’uomo voleva crearsi un alibi per giustificare il suo comportamento sperando di passarla liscia: quello che però il rapinatore non poteva sapere è che i Carabinieri avevano già approfondito le investigazioni arrivando alla indiscutibile ricostruzione dei fatti. La rapida circolazione e condivisione delle prime risultanze investigative hanno fatto si che i colleghi della Stazione di Via Alberoni subito  si accorgessero del tentativo di dissimulazione del reato. Colto in contropiede l’uomo iniziava a tradirsi e dagli accertamenti effettuati in seguito di perquisizione personale e domiciliare è stato possibile recuperare lo smartphone asportato alla vittima.

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