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Cronaca

La Ravenna violenta: rissa e accoltellamento in zona stazione e Giardino Speyer

Due gravi episodi di violenza tra giovedì sera e il primo pomeriggio di venerdì nei pressi della stazione di Ravenna. Il primo episodio è una rissa, avvenuta nei pressi di un hotel della zona

Due gravi episodi di violenza tra giovedì sera e il primo pomeriggio di venerdì nei pressi della stazione di Ravenna. Il primo episodio è una rissa, avvenuta nei pressi di un hotel della zona. Il secondo, invece, è l'accoltellamento di un tunisino, trasportato a sirene spiegate all'ospedale "Santa Maria delle Croci" di Ravenna. Il sanguinoso fatto di cronaca si è consumato poco dopo le 13.30 ai Giardini Speyer, nei pressi di un negozio gestito da cinesi.

Secondo una prima ricostruzione dei fatti, sui quali stanno indagando gli agenti della Squadra Mobile e della Squadra Volante della locale Questura, l'extracomunitario - 23enne, regolare e con un precedente per resistenza - mentre si trovava all'ingresso dei giardini pubblici Speyer, è stato avvicinato da una vettura giunta da viale Carducci. Da questa è sceso un individuo che, dopo avere colpito il giovane all'addome, si è allontanato assieme a un altro uomo che lo attendeva in auto.

Accoltellamento ai Giardini Speyer: le foto (Argnani-Fiorentini)

Il ferito non è in pericolo di vita, anche se è stato trasportato con il codice di massima gravità al locale nosocomio dopo le prime cure sul posto ad opera dei sanitari del "118", che hanno operato con un'ambulanza e l'auto col medico a bordo. Ad assistere la scena numerosi turisti. Il personale della Scientifica ha proceduto ai rilievi di legge, alla ricerca di reperti utili ai fini del caso. Contemporaneamente i colleghi della Mobile hanno acquisito le immagini delle telecamere di videosorveglianza della zona, che potrebbero aver immortalato l'aggressore. Subito è comunque scattata la caccia all'uomo, che ha coinvolto tutte le forze dell'ordine.

BAZZOCCHI - Il consigliere territoriale zona Darsena di Lista per Ravenna, Giulio Bazzocchi, ritiene "opportuno che si inizi a dare una svolta alla situazione, prima che la popolazione si esaperi a tal punto da iniziare a non pensare più di chiamare il pronto intervento". E ricorda che "nelle scorse settimane, senza avere risposta e a seguito del colloquio avuto all'inizio del mese di luglio, ho inviato una mail al Vice Prefetto Vicario e per conoscenza al Prefetto di Ravenna, per chiedere a quale titolo i beneficiari del permesso di soggiorno per motivi umanitari, scaduto il 31 dicembre scorso, permangono sul territorio italiano, nel nostro caso ravennate; se sono in attesa del riconoscimento di quale status; se i frequentanti i giardini speyer e altre zone di Ravenna, palesemente nullafacenti e dediti ad altro (bere, spacciare, ecc.), sono tutti noti alla Prefettura: pe diversi penso di sì, dato che sono stati denunciati in più di un'occasione; sse e in quanto tempo otterranno il riconoscimento e se nel frattempo, una volta denunciati per reati contro la persona e contro il patrimonio, non siano passibili di espulsione, tramite accompagnamento presso un CIE oppure tramite accompagnamento alla frontiera (marittima o aerea), come avvenuto per il viado brasiliano qualche settimana fa. Mi piacerebbe anche sapere la differenza fra i tipi di trattamento in merito all'eventuale espulsione".

Bazzocchi sottolinea di non aver ricevuto risposte: "è segno che la Prefettura ritiene sotto controllo la situazione - commenta la sentinella della lista civica -. Ma così non pare essere. Quando mi sono accomiatato dal Vice Prefetto Vicario, mi disse che la sua porta è sempre aperta. Ritengo opportuno che si inizi a dare una svolta alla situazione, prima che la popolazione si esaperi a tal punto da iniziare a non pensare più di chiamare il pronto intervento. Istigazione alla violenza? No, triste e cruda realtà dei fatti".

Continua l'esponente di Lista per Ravenna: "Se lo Stato, il Governo, il Parlamento, non tutela con leggi certe e severe i cittadini onesti di qualsiasi colore, razza, religione e le Forze dell'Ordine, come è palese e come è ben presente in chi svolge il proprio servizio ogni giorno sul territorio, allora perché i Rappresentanti del Governo sul territorio e i responsabili amministrativi non denunciano le alte cariche della Stato? E' mancanza di volontà, omertà oppure incapacità di rendersi conto della situazione?".

"Se mancano gli strumenti legislativi per assicurare ordine e sicurezza, la mancanza non è istigazione a delinquere, con la certezza che quasi nulla ti potrà capitare, se non un processo e un rilascio quasi immediato, nel 99% dei casi? - conclude Bazzocchi -. A corollario di tutto l'Europa, che con l'ultima parola che ha sulla testa dei cittadini e degli stati (vedi Trattato di Lisbona), farà in modo che chi delinque abbia quasi sempre una scusante. Questo è il mondo oggi in Europa: e i cittadini continuano a stare fermi".

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