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Cronaca

25 aprile e primo maggio, polemica sui negozi aperti: "Ravenna sia accogliente"

Non si tratta di alimentare la frenesia alla caccia del turista e dell'affare, come sembra sintetizzare un sindacato ravennate invitando i lavoratori ad astenersi il 25 aprile e il 1° maggio dal lavoro", afferma Mingozzi

Anche quest'anno si rinnova la polemica sulle aperture dei negozi in occasione delle festività del 25 aprile e del primo maggio. Le segreterie provinciali di Ravenna Filcams, Fisascat e Uiltucs hanno ribadito la propria contrarieta' alle aperture commerciali nei festivi commerciali derivanti dal Decreto Liberalizzazioni, e hanno invitato "le lavoratrici e i lavoratori a non dare la propria disponibilita' a lavorare nelle festivita', 25 Aprile e 1 Maggio".

Per i sindacati del commercio, le liberalizzazioni non hanno portato aumenti di occupazione o consumi, ma solo peggiorato le condizioni di lavoro dei lavoratori. Chiedono quindi di cancellare il decreto sulle Liberalizzazioni e riscrivere un sistema nuovo di regole per il settore, affidando la materia delle aperture domenicali e festive e delle aperture commerciali "alla competenza di Regioni e Comuni".

“Non si tratta di alimentare la frenesia alla caccia del turista e dell’affare, come sembra sintetizzare un sindacato ravennate invitando i lavoratori ad astenersi il 25 aprile e il 1° maggio dal lavoro, ma a mio avviso di un appello inopportuno rivolto a quanti operano per una città turistica, per il suo indotto e per le modalità dell’accoglienza”, sottolinea il vicesindaco Giannantonio Mingozzi .

“Ammodernando e innovando orari e tempi di apertura delle attività commerciali, mantenendo aperte le attività, i negozi e la ristorazione il più possibile si contribuisce a rendere Ravenna città turistica ed accogliente - chiosa il vicesindaco -. Dobbiamo offrire il meglio affinchè anche la domenica e tutte le giornate festive i servizi verso i visitatori si amplino e non si restringano. Mi rendo conto che si chiede un sacrificio alle categorie dei lavoratori interessati ed agli imprenditori ma una fruizione commerciale più libera e aperta già si registra in tante città italiane e nei centri dei principali paesi europei nostri concorrenti".

"I nostri centri storici debbono diventare sempre di più luogo di incontro e di animazione viva ed accogliente; per questo mi auguro che in occasione delle prossime festività i negozi siano aperti e gli esercenti e i dipendenti si dimostrino sensibili alle esigenze della città turistica", conclude Mingozzi.

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