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Venerdì, 19 Aprile 2024
Cronaca

Ravenna, "da una città tombale alla città-mercato"

Nota- Questo comunicato è stato pubblicato integralmente come contributo esterno. Questo contenuto non è pertanto un articolo prodotto dalla redazione di RavennaToday

La prossima conferenza di Parigi COP21, sul tema dei cambiamenti climatici, sarà a dicembre 2015. È da auspicarsi che sdogani finalmente impegni seri sull'argomento con un programma che vada oltre il 2020. Considerato che a Ravenna siamo, su questo aspetto, al medioevo, ho raccolto, da una chiacchierata con l'architetto ravennate Daniele Vistoli, spunti interessanti su come si potrebbero superare, fin da ora, a Ravenna, i divieti di circolazione che ogni anno vengono inutilmente introdotti sui capoluoghi urbani dell'Emilia-Romagna. Non dimentichiamo che, in conseguenza dell'esposizione al PM2,5 (le polveri atmosferiche finissime prodotte soprattutto dal traffico veicolare), la Provincia di Ravenna è tra quelle che hanno un alto tasso di mortalità per cause polmonari. L'idea è di provare a costruire una specie di "città mercato", attraverso un sistema di direzione e controllo specifico.

Fra i commercianti e gli artigiani, che subiscono i maggiori danni dagli attuali blocchi della circolazione, si nominerebbe un Direttore del centro urbano di Ravenna, assistito da un consiglio di cittadini e di rappresentanti delle altre attività economiche, col compito di perseguire i seguenti obiettivi:
1. abbattere i costi energetici per il trasporto e il magazzinaggio delle merci da parte dei negozi e dei laboratori, rendendoli organici, interconnessi e compatibili con l'ambiente, e individuando, allo scopo, i mezzi e i luoghi idonei, anche attingendo a spazi pubblici in disuso;
2. introdurre modalità di trasporto pubblico ecologiche e leggere, da utilizzare gratuitamente almeno per il tragitto minimale dall'Ospedale alla Stazione, con due soste intermedie in piazza dei Caduti e piazza Garibaldi, anche contando sulle risorse dall'offerta pubblicitaria degli spazi di carrozzeria: in 6-8 minuti si attraversa tutta la città;
3. attrezzare i parcheggi esistenti per processi v-charge e car-van sharing, in cui i trasporti pubblici e privati, strettamente interconnessi, consentano di passare da una rete efficiente di mezzi per le lunghe distanze all'utilizzo, nell'ambito urbano, di veicoli elettrici in condivisione tra più utenti;
4. ripianificare l'organizzazione degli spazi urbani in modo che esprimano una maggiore attrattiva strutturale della città, ad esempio con un percorso di piazze e strade a tema (archeologia, commercio ambulante di qualità, chilometro zero, cultura, natura, rarità, arti e mestieri, ecc.): l'archeologia di strada, capace di creare interesse storico-culturale non rinchiuso in musei e orari, sarebbe, in particolare, una formidabile risorsa, se non la seppellissimo per miopia e menefreghismo);
5. progettare un'offerta unitaria della città, programmandone organicamente le manifestazioni, gestendone opportunamente orari e permessi, organizzandone la promozione solidale: significa mettere in rete, sul modello anglosassone, le opportunità promozionali dei laboratori artigianali, dei negozi del centro storico e del commercio piccolo e di nicchia con quelle della medio-grande distribuzione, così da evitare i soliti conflitti corporativi.

Sogno di una notte di mezza estate? O visione lucida di un futuro che bussa alle porte?

Pasquale Minichini, Lista per Ravenna

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