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Cronaca

Ravenna ha celebrato l'anniversario della Liberazione

Le cerimonie si sono aperte alle 11 in piazza del Popolo, con la deposizione di corone e omaggio alla lapide in memoria dei caduti della Seconda guerra mondiale

Si sono svolte domenica le celebrazioni in occasione del 67° anniversario della liberazione di Ravenna. Le cerimonie si sono aperte alle 11 in piazza del Popolo, con la deposizione di corone e omaggio alla lapide in memoria dei caduti della Seconda guerra mondiale, alla presenza del picchetto d’onore militare e con esibizione della banda cittadina. In municipio, alle 11.30, si è riunito il consiglio comunale in seduta pubblica, erano infatti presenti anche numerosi cittadini e autorità.

Celebrata la Liberazione di Ravenna

Ad aprirlo i saluti della presidente Livia Molducci, del sindaco Fabrizio Matteucci e del presidente provinciale dell’Anpi, per concludersi con il discorso celebrativo di Riccardo Sabatini presidente dell’istituto storico della Resistenza. Livia Molducci nel suo intervento ha sottolineato il significato di questo anniversario: “Ricordare la Liberazione di Ravenna avvenuta il 4 dicembre 1944 – ha dichiarato - è importante per la nostra citta’ e vi ringrazio per avere accettato di farlo in questa sede, intervenendo ad una seduta del Consiglio Comunale: che e’ il luogo della convivenza civica della nostra comunita’, e lo e’ con un significato particolare nell’anno che abbiamo iniziato celebrando con il Presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano, i 150 anni dell’Unita’ d’ Italia. E’ importante perche’ abbiamo  il dovere di rinnovare il ringraziamento a chi ha dato la sua vita perche’ tutti noi fossimo liberi. E’ importante per riflettere sui momenti che hanno vissuto allora le donne e gli uomini di Ravenna e per cercare nelle azioni e nelle parole dei nostri concittadini di quel giorno straordinario la bussola per  affrontare i tempi difficili che sta vivendo oggi il nostro Paese. E anche per cercare di fare, noi consiglieri comunali, il nostro dovere a servizio di questa citta’ avendo il riferimento morale alto dei protagonisti di quei giorni, di quella ribellione fatta per amore della liberta’, della dignita’, della pace per il nostro popolo. Ed e’ ancora piu’ necessario farlo ora che occorre dare risposte alle persone in questi giorni di bisogni crescenti”.

Nel suo intervento il Sindaco Fabrizio Matteucci ha sottolineato la necessità di recuperare la capacità  “di mettere al centro il bene comune” che  “è una delle eredità  più preziose che la Resistenza ci ha lasciato”.  “Una crisi economica e finanziaria  feroce – ha detto Matteucci - sta minando le nostre risorse materiali ma anche morali. E’ arrivato il momento che ciascuno di noi si assuma le proprie responsabilità recuperando uno spirito di impegno nazionale che metta il bene comune in primo piano.  Un primo passo importante, mi sembra, è stato fatto. Adesso  dobbiamo fare tutti la nostra parte. Ci aspettano mesi durissimi ma ce la possiamo fare se manteniamo la barra dritta sui principi di rigore, crescita ed equità.

Ecco allora che quell’ ‘abbiamo combattuto per chi c’era, per chi non c’era e per chi era contro’  può dirci qualcosa anche oggi. E’ arrivato il momento di ritrovare la forza d’animo dei  ‘resistenti’  che ha reso possibile  quel  4 dicembre e recuperare quella forte volontà  che ci ha permesso, dopo,  di ricostruire l’Italia sulle macerie lasciate dal fascismo e dall’occupazione tedesca. Attingendo da quei valori, l’Italia ce la può fare”.

Piergiorgio Oliani per la presidenza provinciale dell’Anpi nel suo intervento ha ricordato come “grazie a un capolavoro di strategia tattica, Ravenna verrà liberata dai partigiani che pretesero dagli alleati il non bombardamento della città. Verrà così tutelato un patrimonio artistico e architettonico, oggi “Patrimonio dell’Unesco”, e verranno contenute al minimo le perdite in termini di vite umane, sia tra i civili che tra le forze combattenti”.

 Il discorso commemorativo è stato pronunciato dal presidente dell’Istituto storico della Resistenza e dell’età contemporanea Riccardo Sabadini che ha ripercorso i fatti di quella pagina di storia sottolineando che “la chiave di lettura di quei fatti, tra le tante letture possibili, si dimostra così  ancora oggi di grande interesse. In quella circostanze, pur in una situazione drammatica, le forze in campo,  politiche e non, dimostrarono tutte una grande maturità e  seppero prendere delle decisioni  importanti, anche rischiose, delle quali si  assunsero le responsabilità. Questo accadde perché i fatti di  quei giorni  avevano portato alla luce  la coscenza e consapevolezza di ciò  che era necessario fare per la città e per il paese  e a quella presa di coscienza, a quella nuova  consapevolezza  i comportamenti di quelle forze furono coerenti. Terrà un discorso commemorativo su “Memoria e futuro: dalla Battaglia delle Valli alla coscienza della città”.

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