Marijuana sparita, il giudice non convalida il fermo di tre giovani

Il giudice per le udienze preliminari di Ravenna, Antonella Guidomei, non ha convalidato il fermo di tre giovani fermati giovedì mattina dalla polizia a Massa Lombarda nell'ambito di un'indagine antidroga"per carenza del pericolo di fuga". Ma sui tre sono state comunque concesse le misure cautelari richieste dalla Procura perché alla luce degli elementi raccolti, esiste il pericolo di reiterazione del reato. Nell'indagine quattro chili di marijuana, per un valore di circa 20 mila euro, sono spariti nel nulla.

Si tratta di un ventiseienne originario di Locri e residente a Siderno (Reggio Calabria) comproprietario di un bar nella cittadina romagnola, di una sua barista di 27 anni originaria di Arpaia (Benevento) ma residente a Massa Lombarda; e del fidanzato di questa, un suo coetaneo originario di Napoli ma residente a Casalfiumanese (Bologna). I primi due rimangono in carcere, mentre il terzo, per il momento il più collaborativo con gli inquirenti, va agli arresti domiciliari.

Il giudice ha anche deciso di trasmettere gli atti per competenza alla Procura di Modena visto che nella città emiliana sarebbe stata acquistata la partita di droga al centro della vicenda. Secondo quanto finora emerso, i due fidanzati si erano conosciuti nel dicembre scorso nel bar ravennate.

Al giovane era stato presentato il proprietario, che poi avrebbe acquistato la partita di droga. Il 27enne avrebbe fatto da intermediario, ritirando la marijuana a Modena, che però non é mai arrivata nelle mani dell'acquirente. Quest'ultimo quindi avrebbe chiesto al'intermediario la restituzione del denaro (o una vettura in pegno) minacciandolo di morte. Per questo è accusato anche di tentata estorsione.