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Cronaca

Una nuova arma per la cura dei tumori: a Ravenna un'innovativa Tomoterapia

La Radioterapia di Ravenna si dota di una nuova arma per la cura dei tumori: da lunedì sarà in funzione al Santa Maria delle Croci un'innovativa Tomoterapia

La Radioterapia di Ravenna si dota di una nuova arma per la cura dei tumori: da lunedì sarà in funzione al Santa Maria delle Croci un'innovativa Tomoterapia, macchinario di ultima generazione in grado di compiere radioterapie ad altissima precisione, potenza ed efficacia. Trova così collocazione il primo tassello del mosaico di interventi ed azioni che entro l’autunno, ovvero quando sarà installato anche il nuovo Acceleratore lineare, porteranno il Servizio di Radioterapia di Ravenna ai più alti livelli tecnologici e terapeutici.

Frutto della partnership tra Istituto Scientifico Romagnolo per lo Studio e la Cura dei Tumori (Irst) Irccs e Ausl della Romagna – concretizzatasi con la gestione diretta del servizio da gennaio 2014 da parte dell'Irst – e di un piano d'investimenti per 5.6 milioni di euro (di cui 2.8 per l'acquisto della Tomoterapia e l'adeguamento del bunker dov'è ospitata), il varo del macchinario prodotto dall'azienda Tecnologie Avanzate è stato salutato martedì dalle Direzioni Irst – Mario Tubertini (Direttore generale), Mattia Altini (Direttore Sanitario) e Dino Amadori (Direttore Scientifico) – e Ausl della Romagna – il direttore sanitario, Gianbattista Spagnoli e Raffaella Angelini (Direttore Uffici di staff) – alla presenza di vari professionisti del S. Maria delle Croci.

Risultato delle ultime evoluzioni tecnologiche, la Tomoterapia consentirà di modulare l'emissione della dose di radiazioni utilizzate secondo le esigenze terapeutiche di ogni singolo paziente, quindi per una reale personalizzazione delle cure. Opzione impossibile per il sistema precedente, installato 18 anni fa. Grazie al nuovo macchinario e alla ridefinizione dei piani di lavoro, la Radioterapia di Ravenna potrà prendere in carico 50 pazienti al mese, mentre saranno circa 600 in totale l'anno (pari al 25% in più degli attuali) quando la struttura sarà totalmente operativa. La piena integrazione tra le due sedi Irst è assicurata tramite un'unica rete informatica che permette la condivisione di tutti i dati e dei piani terapeutici.

Ruolo fondamentale nel processo di potenziamento della Radioterapia è ricoperto dai professionisti coinvolti, dalla stretta collaborazione stabilita tra le Direzioni e, naturalmente, dal personale comandato di Ravenna. I professionisti entrati a far parte dell'Equipe unica di Radioterapia Irst diretta dal dottor Rolando Polico, sono 25 (6 medici, 4 fisici sanitari, 13 tecnici e 2 infermieri). Già inseriti in percorsi di formazione all'utilizzo dei nuovi sistemi – addestramento svolto sulla Tomoterapia gemella installata a Meldola – diverrà strutturale il progetto di creazione di gruppi misti, composti da professionisti operativi in entrambi i poli.

Immediati e diretti i benefici del potenziamento della Radioterapia dell’ospedale ravennate sia per i cittadini che avranno a disposizione le migliori tecnologie accedendo alle innovative chance terapeutiche offerte dal centro riconosciuto Istituto di Ricovero e Cura a Carattere Scientifico, sia per la sostenibilità economica del Sistema Sanitario. Ulteriore importante vantaggio quello connesso alla ricerca: con l'aumento del bacino di utenza, i progetti di ricerca clinica Irst potranno beneficiare di una casistica ben più numerosa, dunque contare su una mole maggiore di dati; inoltre i professionisti di Ravenna, medici e fisici, avranno occasione di collaborare direttamente con il Laboratorio di Bioscienze Irst.

“Si estende anche a Ravenna il modello di collaborazione già sperimentato a Forlì e con il Servizio di Oncoematologia di Cesena – ha detto Mario Tubertini, Direttore Generale Irst –; i buoni risultati fin qui raggiunti segnano quello che potrebbe essere l'impegno del nostro istituto insieme all’Azienda unica della Romagna per il futuro dell’assistenza nella nostra regione.” Modello operativo e obiettivo di fondo descritti da Raffaella Angelini, Direttore degli Uffici di staff Ausl Romagna: “Il 5 maggio si sancisce l’avvio di un progetto che, condiviso tra l'allora Azienda Usl di Ravenna e IRST fin dal 2011, riporterà il Santa Maria delle Croci ai livelli d’avanguardia che la contraddistinguevano anni fa; ovvero fino a quando l'invecchiamento dei macchinari ha portato una riduzione della capacità produttiva, la dilatazione delle liste d’attesa e  la crescita della mobilità in uscita .Problematiche che hanno portato alla collaborazione con Irst. Gli obiettivi che ci eravamo prefissati cominciano a dare risposte positive, i tempi rispettati.” Definiti i punti di forza della partnership nella “qualità assicurata da tecnologie all’avanguardia, la vicinanza del servizio al cittadino, il miglioramento dei tempi d'attesa, la garanzia di continuità nelle prestazioni in casi di criticità grazie alla presenza di due sistemi gemelli, l’economicità”, Mattia Altini, Direttore Sanitario Irst, ha sottolineato come “il piano economico e di sviluppo delineato in fase di programmazione, in questo primo trimestre, sia già totalmente rispettato: le prestazioni della Radioterapia di Ravenna crescono e la contestuale diminuzione delle richieste su Meldola e presso il privato.”

 “Troviamo qui – ha spiegato il Direttore Scientifico Irst, Dino Amadori – tutti gli ingredienti per raggiungere gli importanti obiettivi di ricerca scientifica che si pone l’Irst: ci sono le idee, le facilities, le professionalità e le tecnologie; lavorando su importanti progetti, come ad esempio la Radiobiologia, potremo davvero diventare un riferimento nazionale e internazionale.” Complimentandosi per il cammino compiuto e il lavoro svolto, il direttore sanitario Ausl della Romagna, Gianbattista Spagnoli, direttore sanitario Ausl Romagna, ne ha evidenziato il tratto che lo accomuna al percorso di consolidamento dell’Azienda unica: “Sono entrambi progetti che puntano a migliorare l’esistente, creando nuove opportunità in campo assistenziale e di ricerca”.

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