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Cronaca Faenza

Ecco il complesso “Ex Salesiani” del futuro: un investimento da oltre 8 milioni

A presentare il progetto di recupero, alla presenza del sindaco faentino Giovanni Malpezzi, è stato Andrea Fabbri, presidente di Faventia Sales

Svelato il progetto di recupero degli Ex Salesiani, lo storico complesso situato nel centro storico di Faenza, che nel 2005 venne acquisito da Comune di Faenza, Diocesi di Faenza-Modigliana, Banca di Romagna e Fondazione Cassa di Risparmio di Faenza attraverso la costituzione di Faventia Sales SpA. I soci, spronati dall’Amministrazione Comunale e dalla città, decisero questo importante investimento di 8 milioni e 100mila euro, perché non andasse perduto un patrimonio culturale, formativo, educativo e storico della città. Un luogo di riferimento per tanti faentini e non, che vi hanno studiato, giocato e vi sono cresciuti.

A presentare il progetto di recupero, alla presenza del sindaco faentino Giovanni Malpezzi, è stato Andrea Fabbri, presidente di Faventia Sales: «Questo patrimonio, a dieci anni dalla costituzione della società, seppure a fatica e con piccoli passi, è stato rimesso in moto ed ora vogliamo che veda il suo compimento entro il 2020. Un patrimonio che, nonostante alcune alienazioni, è cresciuto di valore ad oltre 10 milioni di euro».

«Nel 2015 ricorre anche un anniversario molto importante, i duecento anni della nascita di San Giovanni Bosco. Mi permetto di ricordare questa ricorrenza perché la storia di questo luogo, come le motivazioni della costituzione di Faventia Sales, hanno lì le proprie radici. Per chi personalmente come me crede nell’educazione e nel lavoro con i giovani, questo percorso complessivo di recupero del complesso, seppure nella sua umiltà, risponde alla visione di ricreare opportunità di incontro e quindi di crescita fra giovani proprio in quello spirito semplice e disarmante: “Basta che voi siate giovani perché io vi ami assai”. Portare semplicemente i giovani a incontrarsi, conoscersi, fare comunità, al di là dei diversi problemi, del ceto, della provenienza e della propria storia, è una grande opportunità di crescita educativa per la città».

«Dalla buona idea di acquistare il complesso nel 2006 ad oggi è passata molta acqua sotto i ponti, e gli eventi accaduti in questi anni hanno cambiato le prospettive. Ciò non toglie che le motivazioni e lo statuto di Faventia Sales siano rimaste quanto mai primarie e immutate: valori della cultura, della promozione, dell’educazione e della formazione morale cristiana, promozione umana giovanile, ambito europeo».

«Non nascondo che le scelte sono anche il frutto e la conseguenza di chi mi ha preceduto, scelte che hanno segnato e aperto un percorso – ho proseguito Fabbri - Così una volta preso atto che i tempi non erano più adeguati per portare determinati progetti, si è reso necessario predisporre un progetto con un'ottica diversa, che desse comunque risposta alle nobili motivazioni dell’investimento. Questo andava fatto, tenendo insieme la volontà di farne un luogo di formazione ed educazione per i giovani, con la carenza di risorse economiche. E' sempre difficile coniugare redditività e cultura, ma è imprescindibile».

In questi ultimi tre anni, il primo obiettivo del Consiglio di Faventia Sales è stato proprio quello di avere finalmente una visione d’insieme degli Ex Salesiani, una visione che partendo dal “vorrei” si calasse nel reale possibile, compatibilmente con le risorse disponibili, ottenendo il miglior risultato possibile senza tradirne le radici. Rispetto al passato, oggi c’è un quadro definitivo e unico, non più scelte spot, ma un piano di investimenti con un inizio ed una fine lavori, destinazioni con nomi, cognomi e tempi. Un mix di attività, fra loro indipendenti ma correlate, che devono svilupparsi insieme all’interno del complesso e quindi al servizio della città.

«Non ci siamo inventati nulla di nuovo, eppure abbiamo creato qualcosa di nuovo – ha proseguito Fabbri - Semplicemente siamo ripartiti da quello che era questo luogo, innestando nuove attività conciliabili con l’esistente, immaginando un luogo unico dove ragazzi e famiglie vanno e vengono, nell’arco dell’intera giornata, un luogo che cambia in una propria continuità. Abbiamo quindi realizzato questa immagine lavorando su quattro parole chiave: comunità, formazione, sport e crescita, costruendo cosi il nostro puzzle di destinazioni».

«Il progetto prevede non solo ristrutturazioni, ma anche una riorganizzazione degli spazi, che insieme alle conseguenti nuove modalità di gestione degli stessi e dei servizi, le nuove entrate, permetteranno di creare un flusso economico e finanziario positivo, che consentirà nel medio-lungo periodo di estinguere i debiti in essere oggi. Con questi lavori si spera di dare anche un contributo alla ripresa economica del territorio, generando opportunità ed indotto, il tutto attraverso un “business plan” fatto con l’attenzione del buon padre di famiglia, che lavora per vedere il proprio nucleo crescere, ma stando attendo a non metterne a rischio la stabilità economica. Mutui calcolati perché siano coperti dalle entrate, rischi ponderati, privati coinvolti da un progetto.

Infatti con questo progetto Faventia Sales andrà anche sul mercato per capire l’interesse dei privati o di soggetti terzi a partecipare in diversi modi, ma a differenza del passato, saranno coinvolgimenti vincolati alle destinazioni e al progetto chiavi in mano – conclude Fabbri - Faventia Sales è semplicemente uno strumento scelto per ridare uno spazio alla città. E come tutto gli strumenti, va usato se serve, ma se ci sono altri strumenti può essere sostituito, come pure rafforzato, ma senza dimenticare che il fine non è Faventia Sales, bensì i giovani». L'investimento complessivo per il recupero totale di tutte le parti, comprese quelle esterne, è di quasi 9 milioni di euro di lavori (per un totale di circa 24mila metri quadri), di cui 4 milioni e 850mila euro già programmati e schedulati nei prossimi tre anni, in particolare per Palazzo Don Bosco 2.650.000 euro, per 3174 metri quadrati; per la Palestra1.000.000 euro, per 1083 metri quadri; ed infine per la scuola di Musica 1.200.000 euro, per 1862 metri quadri.

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