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Cronaca

Reddito e pensione di cittadinanza, al via le richieste: attese migliaia di domande

Il Caf Cisl Romagna ha fatto una stima di quante persone potrebbero accedere inizialmente ai suoi uffici: solo nel comprensorio di Ravenna e limitatamente a questa platea sarebbero 1.377 i possibili aventi diritto

Mentre procede il percorso parlamentare per la conversione del decreto che contiene le norme del Reddito e della Pensione di Cittadinanza, è arrivato il giorno fatidico. Infatti da mercoledì 6 marzo è possibile presentare la richiesta di questo nuovo tipo di sussidio che sostituisce il precedente chiamato Rei. Nei giorni scorsi sono stati pubblicati i tre diversi moduli per richiedere il reddito o la pensione di cittadinanza, che sono composti di quattro pagine di spiegazioni e di ben cinque pagine da compilare.

“Un compito non semplice per i cittadini interessati – afferma Michele Mancini, responsabile del Caf Cisl Romagna – soprattutto per la comprensione del modulo, considerato che saranno numerosi gli immigrati che richiederanno questo sostegno economico ed è immaginabile qualche difficoltà con la lingua italiana. Inoltre le pagine da riempire con dati, numeri e informazioni sono ben cinque: una complessità anche per gli addetti ai lavori".

Infatti c’è un requisito fondamentale da soddisfare per verificare se si rientra nei parametri richiesti, ovvero disporre del cosiddetto Isee, un documento che si può richiedere presso i Caf presentando la certificazione necessaria. “Bisogna partire proprio dall’Isee – osserva Mancini – perché si può accedere al Reddito o Pensione di Cittadinanza solo se si ha un valore Isee non superiore a 9.360 euro. Ma non è finita qui: occorre anche che siano rispettati altri parametri riguardanti la casa di abitazione, i depositi bancari o postali e il reddito famigliare. Per questo invitiamo tutti coloro che pensano di richiedere questo sussidio a rivolgersi a un Caf, in modo d’avere la certezza che la pratica sia compilata correttamente e anche perché il servizio è completamente gratuito".

Il Caf Cisl Romagna ha fatto una stima di quante persone potrebbero accedere inizialmente ai suoi uffici, calcolandolo in base agli Isee che le varie sedi hanno elaborato in questi primi due mesi del 2019. Solo nel comprensorio di Ravenna e limitatamente a questa platea sarebbero 1.377 i possibili aventi diritto, che corrispondono a circa il 60% di tutti coloro che si sono presentati tra gennaio e febbraio nelle sedi Cisl per il rilascio dell’Isee. “Ci aspetta un periodo impegnativo – conclude Mancini – e rinnovo il consiglio di farsi assistere dai Caf e di venire a chiedere informazioni per evitare errori che potrebbero invalidare la richiesta del Reddito o Pensione di Cittadinanza".

Cos'è il Reddito di Cittadinanza

Il Reddito di cittadinanza è una misura di politica attiva del lavoro e di contrasto alla povertà, alla disuguaglianza e all'esclusione sociale. Si tratta di un sostegno economico ad integrazione dei redditi familiari associato ad un percorso di reinserimento lavorativo e sociale, di cui i beneficiari sono protagonisti sottoscrivendo un Patto per il lavoro o un Patto per l'inclusione sociale. Il Reddito di cittadinanza viene erogato ai nuclei familiari in possesso cumulativamente, al momento della presentazione della domanda e per tutta la durata dell’erogazione del beneficio, dei seguenti requisiti.

Cos'è la Pensione di Cittadinanza

La pensione di cittadinanza consiste in una prestazione economica mensile, esentasse, accreditata a favore dei nuclei familiari composti esclusivamente da persone che hanno compiuto l’età pensionabile (dal 2019, pari a 67 anni), quale misura di contrasto alla povertà delle persone anziane. In caso di nuclei già beneficiari del reddito di cittadinanza, la pensione di cittadinanza decorre dal mese successivo a quello del compimento del 67esimo anno del componente del nucleo più giovane. È considerato al di sotto della soglia di povertà ai fini della pensione di cittadinanza chi possiede un reddito inferiore ai 780 euro mensili, in caso di nucleo familiare con un solo componente, con affitto o mutuo a carico: questa è la soglia di povertà definita da Eurostat nel 2014. Per i nuclei con più componenti, il reddito è maggiorato. In parole semplici, la pensione di cittadinanza consiste in una sorta d’integrazione al minimo della pensione, non più pari a 507,42 euro mensili (513 euro dal 2019), più eventuali maggiorazioni, ma sino a 780 euro mensili. Un’integrazione al minimo universale, però, che spetterà non soltanto per le prestazioni di previdenza (pensione di vecchiaia, pensione anticipata, pensione di reversibilità…), ma anche per le prestazioni di assistenza (pensione d’invalidità civile, assegno sociale…). A differenza dell’integrazione al minimo, però, per il diritto alla pensione di cittadinanza si deve far riferimento all’indicatore Isee, in pratica all’indice che “misura la ricchezza” delle famiglie, ed a numerosi requisiti patrimoniali, oltreché reddituali.

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