rotate-mobile
Mercoledì, 24 Aprile 2024
Cronaca Faenza

Commercianti contro Castel Bolognese: "Vuole fare nuovi centri commerciali"

L'intervento di Confcommercio e Confesercenti di Faenza: "Se le norme vengono modificate ad hoc, addio al governo equilibrato del territorio"

La possibile apertura di un centro commerciale a Castel Bolognese potrebbe mettere a rischio l'adozione del Regolamento urbanistico edilizio intercomunale già adottato dal comune di Faenza. A due anni dal processo che ha portato Confcommercio e Confesercenti alla redazione e alla conseguente adozione del Regolamento urbanistico edilizio intercomunale (Rue) del comune di Faenza, le due associazioni hanno espresso l'auspicio che tale strumento fosse adottato anche dagli altri Enti che compongono l’Unione dei Comuni della Romagna faentina, in attesa di poter vedere nascere in futuro un unico regolamento per tutti i 6 territori.

"Negli ultimi anni abbiamo visto insediarsi medie strutture di vendita in competizione (insana) sia fra di loro che nei confronti del piccolo commercio tradizionale (ne sono l'esempio i trasferimenti e i nuovi insediamenti a Riolo Terme) - dichiarano le due associazioni faentine - abbiamo visto scomparire il piccolo commercio nelle frazioni con l'arrivo di strutture medio grandi che poi sono andate loro stesse in crisi (come a Fognano), abbiamo visto la desertificazione dei centri storici dei Comuni più piccoli. Centri storici vuoti sono centri storici poco sicuri, poco vissuti e destinati al degrado progressivo. Preservare l'esercizio di vicinato deve essere per le Amministrazioni Comunali una priorità per il bene della collettività sotto molti punti di vista: sicurezza, pulizia, decoro, vivibilità, socialità. Riteniamo che anche il Rue debba essere coerente con gli obiettivi di cui sopra e in particolare ci preme che, seppur lo strumento si occupi di normare “l'esistente”, possa essere garantito un presidio ferreo rispetto all'insediamento di nuove strutture di medie e grandi superfici di vendita".

Quello che le associazioni cercano di fare e garantire un presidio ferreo rispetto all'insediamento di nuove strutture di medie e grandi superfici di vendita. "Vorremmo preservare infatti la debole rete di strutture di vicinato ancor oggi esistenti - continuano le associazioni - Tutti questi principi vengono messi in discussione nel Comune di Castel Bolognese: il Rue che si vuole adottare introdurrebbe varianti ad hoc per consentire l’insediamento di strutture commerciali medie e grandi in porzioni di territorio dove vi è una funzione residenziale misto consolidato. Inoltre si vuole consentire l’ampliamento di supermercati oggi esistenti ben oltre il 20% della superficie consentita dagli strumenti urbanistici vigenti".

Già da anni le due associazioni chiedono una moratoria degli insediamenti della media e grande distribuzione: "Ormai il territorio è saturo dal punto di vista dell'offerta commerciale e l'equilibrio fra la domanda e l'offerta è da molti anni sbilanciato (la vicenda dell’Outlet “Le Perle” ne è un esempio); nonostante questo è stato ad esempio autorizzato l'ampliamento del centro commerciale ESP a Ravenna che produrrà ulteriori gravi effetti nella rete tradizionale".

In Provincia di Ravenna negli ultimi 7 anni hanno chiuso 4.619 imprese nel settore del commercio, con un saldo negativo di 1.542 imprese. Nel caso specifico di Castel Bolognese, negli ultimi 5 anni (2012/2016) hanno cessato la loro attività 54 imprese nel commercio e 23 nel settore turistico/ricettivo.

"Rimaniamo basiti dalle volontà espresse da alcune Amministrazioni Comunali, volte nuovamente a consentire l’insediamento di ulteriori supermercati nei comuni dell’Unione della Romagna Faentina - commenta Francesco Carugati, Direttore Confcommercio Ascom Faenza - Con gli insediamenti deliberati negli anni passati hanno decretato la chiusura di migliaia di aziende e il declino di intere cittadine, e ancor oggi perpetuano in questa folle logica. Si distruggono centinaia di posti di lavoro, si desertificano i centri città, si riducono intere cittadine a dormitorio e tutto questo vien chiamato “buon governo". Forse è ora che coloro che sono chiamati ad amministrare lo facciano con coscienza, impegno e senza alcun condizionamento od interesse di parte".

"Se passa il concetto che le norme urbanistiche possono essere modificate ad hoc per favorire questo o quell'investimento, snaturando i principi secondo i quali il Rue è stato redatto e le destinazioni d'uso previste per le singole aree, possiamo tranquillamente dire addio al governo equilibrato del territorio - continua Chiara Venturi, Direttore Confesercenti Faenza - Le Amministrazioni comunali hanno specifiche responsabilità nel presidiare lo sviluppo coscienzioso dei loro territori. Riterremmo sciagurato consentire varianti in contrasto con la filosofia dello strumento urbanistico. Gli effetti dei grandi insediamenti sono sotto gli occhi di tutti: basta passeggiare sotto i Portici a Castel Bolognese, come nelle vie principali di Riolo Terme o Solarolo che sia, e il territorio non ha assolutamente necessità di ulteriori medie e grandi superfici di vendita, tanto meno in virtù di varianti discutibili. Ci auspichiamo che chi amministra i territori utilizzi una logica lungimirante, imparziale e coscienziosa".

In Evidenza

Potrebbe interessarti

Commercianti contro Castel Bolognese: "Vuole fare nuovi centri commerciali"

RavennaToday è in caricamento