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Cronaca

Rete bibliotecaria di Romagna, da 30 anni una solida realtà

La Rete Bibliotecaria di Romagna compie 30 anni; 30 anni durante i quali è diventata la più grande rete italiana aderente al Servizio Bibliotecario Nazionale (SBN)

La Rete Bibliotecaria di Romagna compie 30 anni; 30 anni durante i quali è diventata la più grande rete italiana aderente al Servizio Bibliotecario Nazionale (SBN): da scommessa di pochi a modello di cooperazione e condivisione per le tre Province romagnole. Basti citare qualche numero: 195 biblioteche di varia appartenenza (comunali, statali, ecclesiastiche, scolastiche, private), 61 comuni (su 75), 300mila iscritti, un bacino d’utenza di più di un milione di persone e un patrimonio catalogato di circa 3.400.000 volumi.
 
La scommessa inizia nel 1982, quando la Provincia di Ravenna e le maggiori biblioteche del territorio provinciale ravennate aderiscono al progetto SBN, con l’intento di estendere i benefici dell’automazione e della cooperazione alle biblioteche.  Al nucleo originario, costituito dal Servizio Biblioteche della Provincia di Ravenna e dalle biblioteche ClassenseeOriani di Ravenna, Manfrediana di Faenza e Trisi di Lugo, negli anni successivi si sono aggiunte la Gambalunga di Rimini, la Malatestiana di Cesena e la Saffi di Forlì fino a raggiungere le attuali dimensioni. In epoca più recente ha aderito la Repubblica di San Marino.
 
La Rete può vantare sin dalle origini una attenzione particolare per i propri utenti e per i servizi avanzati: cataloghi online ( https://scoprirete.bibliotecheromagna.ite https://opac.provincia.ra.it/SebinaOpacRagazzi); possibilità di richiedere prestiti o prenotare volumi, CD, video, e-book anche da casa e persino da  smartphone; consultazione di più di 8mila pubblicazioni con testo integrale grazie alla disponibilità di due basi dati specializzate e di circa 1700 riviste da 80 paesi in 40 lingue; accesso gratuito a più di 60mila album musicali in streaming e al download gratuito di 3milioni e 500mila MP3. Oltre a questi servizi digitali riservati agli iscritti, nelle biblioteche è possibile fruire dei tradizionali servizi di prestito, di richieste di informazioni bibliografiche, di prestito interbibliotecario, di accesso a Internet e altro ancora.
 
Questi servizi sono possibili grazie alla struttura tecnica della Provincia di Ravenna e sono finanziati dalle tre Province romagnole sulla base di una convenzione in essere fra le stesse e l’Istituto per i beni artistici culturali e naturali (IBC) della Regione Emilia-Romagna. La struttura tecnica, inoltre, fornisce i servizi di Rete, cioè quei servizi utili al lavoro delle biblioteche. Questi vanno dalla gestione del sistema informatico e della sua evoluzione, alla realizzazione e gestione degli strumenti di comunicazione (newsletter, portali web, cataloghi) fino all'assistenza alle biblioteche e ai 600 operatori della Rete.
 
Insomma le tre Province, Forlì-Cesena, Ravenna e Rimini, costituiscono un’area vasta strategica per lo sviluppo del territorio e, negli ultimi 10 anni, hanno investito nella Rete - e nelle sue biblioteche - circa 5milioni e 600mila euro.
Un impegno confermato anche in un periodo di incertezza istituzionale: le Province di Ravenna, Forlì-Cesena e Rimini lavoreranno infatti per consolidare la Rete bibliotecaria e per ricavare le adeguate economie di scala necessarie alla sostenibilità di sevizi bibliotecari di qualità.
 
L’Assessore regionale alla Cultura e alla Sport Massimo Mezzetti ha dichiarato:  “La Rete Bibliotecaria di Romagna è un esempio importante di cooperazione che in questi anni ha rappresentato una parte significativa dell’organizzazione bibliotecaria regionale. Il proposito di estendere tale realtà a nuovi pubblici e nuovi servizi può – a parere mio e dell’Amministrazione regionale – configurarsi come una valida esperienza pilota per riprogettare l’organizzazione bibliotecaria dell’intero territorio.”
 
Dichiarano gli assessori alla Cultura delle tre province, Paolo Valenti (Ravenna), Iglis Bellavista (Forlì-Cesena), e Carlo Bulletti (Rimini): “Le Province romagnole in questi anni hanno investito risorse significative sulle biblioteche del territorio e sulla Rete. In dieci anni, 5 milioni e 600.000 euro e l'impegno delle proprie strutture organizzative hanno permesso la crescita e il potenziamento delle biblioteche locali e soprattutto della Rete stessa. Sottolineiamo l'impegno del Coordinamento tecnico della Rete che svolge funzioni centrali di coordinamento, progettazione, promozione, comunicazione, formazione e assistenza al personale.
 
È in un momento come questo, in cui la particolare situazione economica sembra andare nella direzione di una ridefinizione dei compiti degli Enti Locali, che le esperienze consolidate come la Rete Bibliotecaria di Romagna meritano tutti gli sforzi per essere rilanciate e valorizzate.
 
Le biblioteche come luoghi pubblici e accessibili della conoscenza sono un patrimonio che va preservato come punto di incontro e di crescita della comunità. Questo sarà possibile nell'ambito di una programmazione condivisa con i Comuni, supportata da una convenzione che definisca ruoli e impegni, che individui modalità gestionali innovative e che soprattutto prosegua l’azione trentennale di servizi gratuiti al passo coi tempi”.
 

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