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Cronaca

"Un patrimonio ambientale unico": a sette anni dal devastante incendio riapre la Pineta Ramazzotti

"È davvero grande la soddisfazione nel constatare la rinascita di un luogo così profondamente ferito", afferma il sindaco Michele de Pascale

Grazie ad un Regolamento di fruizione approvato dal Reparto Carabinieri per la Biodiversità di Punta Marina, elaborato in accordo con il Parco del Delta ed il Comune di Ravenna, riaprirà venerdì alla fruizione regolamentata la Pineta Ramazzotti. Il 19 luglio 2012 la sezione “Ramazzotti” della Riserva Naturale “Pineta di Ravenna”, a sud di Lido di Dante, venne devastata da un incendio di notevole estensione; a distanza di alcuni anni da quell’evento, però, la ripresa vegetativa è visibile e tale da permettere nuovamente la fruizione dell’area, adeguatamente regolamentata.

La rinascita della pineta: il video

La pineta, infatti, è rinata in maniera spontanea, grazie anche al supporto di tante associazioni ed enti benefici, sempre sotto la tutela dei Carabinieri per la biodiversità; parallelamente, il Comune di Ravenna, grazie all’utilizzo di fondi Eni e ad un’intesa sottoscritta con Regione Emilia-Romagna, ente di gestione per i parchi e la biodiversità Delta del Po e Università di Bologna, in collaborazione e col supporto del Reparto Carabinieri per la biodiversità, ha quasi ultimato la realizzazione di passerelle in legno che separano la fascia boscata dalla spiaggia. Questo intervento permette di rendere tale zona di riserva nuovamente fruibile al pubblico, in maniera regolamentata poiché si tratta di un ambiente fragile che necessita di tutela, soprattutto nel periodo di nidificazione del fratino, specie protetta di piccolo trampoliere che fa il nido in spiaggia.

"È possibile affermare che, successivamente al devastante incendio che il 19 luglio 2012 distrusse circa 65 ettari della pineta Ramazzotti, producendo profonde modifiche agli habitat, la ripresa vegetativa delle zone percorse dal fuoco può ormai considerarsi affermata, con i giovani pini che hanno ormai raggiunto i 4-5 metri di altezza - evidenzia il tenente colonnello Giovanni Nobili, del Reparto Carabinieri Biodiversità di Punta Marina -. Ciò permette di poter nuovamente fruire dell’area, seppur con una adeguata regolamentazione. Lo strumento gestionale proposto è il risultato di un processo di valutazione dei diversi aspetti che concorrono a garantirne la sostenibilità, non ultima l’esigenza di equilibrare tale regolamentazione a nord come a sud del torrente Bevano, affinché per le due aree risulti similare e coerente. Si ritiene pertanto che il documento approvato, redatto da questo Reparto in accordo con il Comune di Ravenna, il Parco regionale del Delta del Po, sentite le Associazioni ambientaliste ed il locale Comitato cittadino di Lido di Dante, garantisca tutte le esigenze di tutela e di conservazione ambientale del sito nonché la sua corretta fruizione, vista anche la complessità del contesto socio-economico entro il quale è inserita la Riserva".

"È davvero grande la soddisfazione nel constatare la rinascita di un luogo così profondamente ferito - afferma il sindaco Michele de Pascale -. Restituirlo alla comunità mi riempie di orgoglio per il lavoro che tutti i soggetti coinvolti hanno svolto per favorirne il naturale sviluppo e conservarne la biodiversità. È un patrimonio ambientale unico, che va certamente preservato, ma del quale è importante far conoscere a tutti, cittadini e turisti, la straordinaria bellezza, anche perché attraverso la comprensione della sua unicità possano diffondersi sempre più comportamenti corretti e rispettosi nella sua fruizione”.

L’accesso con mezzi motorizzati è sempre vietato ai visitatori, mentre la fruizione avverrà nei seguenti modi: durante il periodo della nidificazione, dal 1 marzo - 15 luglio (salvo l’eventuale protrarsi della fase di nidificazione) sono previste solo visite guidate a piedi nei giorni di martedì, venerdì, sabato e festivi, ad orari prefissati o su prenotazione, limitate a massimo due gruppi in una giornata, composti al più da 30 persone, salvo motivate deroghe. L’autorizzazione all’accesso da parte di guide qualificate a capo del gruppo, è rilasciata dal Reparto Carabinieri per la Biodiversità di Punta Marina a seguito di richiesta presentata con adeguato anticipo.

Nel restante periodo dell’anno, dal 16 luglio (salvo proroghe) al 28 febbraio, il transito a piedi o in bicicletta è consentito nei giorni di martedì, venerdì, sabato e festivi, esclusivamente lungo l’itinerario ciclopedonale (eccetto visite guidate con itinerario più ampio), fino alla torretta di avvistamento posta alla foce del fiume Bevano, dalle 8 alle 20, da luglio a settembre compresi e dalle ore 9 alle 17, da ottobre a febbraio compresi. Gli ingressi alla porzione di Riserva accessibile con limitazioni sono indicati nella planimetria riportata sui cartelli di ingresso all’area. L’accesso a cavallo è consentito, solo al di fuori del periodo di nidificazione col medesimo calendario per la libera fruizione, tramite gli ingressi indicati in planimetria, ma il transito è consentito esclusivamente lungo il percorso denominato itinerario solo equestre, previo rilascio di specifica concessione del Reparto Carabinieri per la Biodiversità di Punta Marina.

L’accesso è consentito fino ad un massimo di due gruppi per settimana costituiti da massimo 15 unità e i cavalli dovranno procedere al passo. Sono sempre liberi l’accesso e il transito in tutti i periodi dell’anno, invece, in via Fosso Ghiaia fino al cancello d’accesso alla foce del Bevano, in via Catone, in via della Sacca e negli stradelli che portano ai campeggi. Durante tutto l’anno, l’accesso alla spiaggia resta regolamentato dalle Norme Tecniche di Attuazione del Piano di Stazione Pineta di Classe e Saline di Cervia del Parco Regionale del Delta del Po Emilia-Romagna e dalle Misure Generali e Specifiche di Conservazione del Sito di Interesse Comunitario Ortazzo Ortazzino e Foce Torrente Bevano.

Nella foto di Massimo Argnani un momento del drammatico incendio

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