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Giovedì, 28 Marzo 2024
Cronaca

Rigenerazione urbana e riuso del patrimonio: in arrivo fondi regionali per il ravennate

Per Ravenna i contributi ammontano a 1,5 milioni di euro per il progetto “Città attrattiva”, mentre in provincia tra le altre troviamo Cervia con 700mila euro per la rigenerazione di Borgo Marina

Scuole, biblioteche, edifici pubblici, parchi, piazze, edifici storici e spazi pubblici. E ancora, recupero di alloggi di proprietà pubblica e social housing. La svolta sul consumo zero di suolo in Emilia-Romagna fa un suo primo importante passo avanti: sono 37 i Comuni e le Unioni ammessi a contributo grazie al bando per la rigenerazione urbana per uno stanziamento complessivo di 36,5 milioni di euro. A partire da capoluoghi come Parma, Bologna, Ravenna, Rimini, Ferrara, Modena e Reggio Emilia, fino ai Comuni nel piacentino e in tutte le altre province, le amministrazioni hanno presentato strategie di riqualificazione ambientale e degli spazi urbani, e di riuso del patrimonio edilizio esistente per città più belle, verdi e vivibili, e per comunità attive e coinvolte.

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Si tratta dei primi interventi conseguenti alla legge urbanistica regionale, approvata a fine 2017. Grazie ai fondi - 30 milioni di euro dal Fondo di sviluppo e coesione e 6,5 milioni dalla Cassa depositi e prestiti per l’housing sociale - la Regione finanzia piani promossi da Comuni singoli e associati o Unioni di Comuni per migliorare la qualità urbana e sociale dei centri abitati.  Ogni progetto avrà un sostegno fino a 2 milioni e mezzo di euro, con un co-finanziamento da parte dei Comuni che porterà a interventi per circa 100 milioni di euro. Ora si apre la fase di concertazione tra Comuni selezionati e Regione che porterà alla firma di un vero e proprio ‘contratto di rigenerazione urbana’, con il dettaglio degli interventi e delle azioni proposte, il piano economico-finanziario e il relativo cronoprogramma di attuazione. Entro il 31 dicembre 2019 i Comuni che si candidano a realizzare gli interventi utilizzando le risorse del Fondo di sviluppo e coesione dovranno avere appaltato i lavori, pena la decadenza dall’assegnazione delle risorse e la revoca di quelle erogate.   

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“Iniziamo un percorso virtuoso insieme ai cittadini e alle amministrazioni locali - afferma il presidente della Regione Emilia-Romagna, Stefano Bonaccini -. Si apre così una nuova fase, caratterizzata dal consumo zero di suolo e dal recupero di zone delle nostre città e dei nostri centri storici, costruendo una rete con il tessuto sociale e orientando gli interventi alla cura degli spazi collettivi. Anche con un importante effetto sull’economia dei territori, con nuovi cantieri, ma anche iniziative legate a porzioni di città in trasformazione, e posti di lavoro. Come Regione proseguiamo in una politica di investimenti pubblici, in questo caso a sostegno dei territori e delle comunità locali, che alla crescita associ la tutela ambientale e il recupero di spazi urbani, azioni in grado anche di eliminare situazioni di degrado nelle nostre città”.

La legge escludeva opere spot svincolate dal contesto socio-ambientale. Sono stati quindi premiati i Comuni che hanno presentato una progettazione a 360 gradi, grazie a una strategia complessiva di rigenerazione urbana capace di mettere insieme soluzioni edilizie innovative, spazi verdi e per la collettività, cessazione di situazioni di degrado o sfregio ambientale, coinvolgimento attivo delle realtà locali. Enti impegnati a privilegiare gli interventi di riqualificazione e riuso del patrimonio edilizio e infrastrutturale esistente, abbandonando la vecchia logica dell’espansione urbana senza limiti a discapito delle esigenze di salvaguardia del territorio e del verde extraurbano. Di fronte alle 120 domande arrivate dai Comuni, le graduatorie resteranno in vigore per 24 mesi consentendo ulteriori finanziamenti.

“É un primo, forte impulso alla nuova politica regionale in materia di cura del territorio. Questi interventi - sottolinea l’assessore regionale alla Programmazione territoriale, Raffaele Donini - aprono con coraggio il mercato della rigenerazione e della riqualificazione urbana delle nostre città mostrando un cambio di prospettiva e di mentalità nelle scelte di programmazione dell’uso del territorio da parte delle amministrazioni. Si chiude definitivamente l’epoca del consumo di suolo vergine. Accanto a questo- chiude l’assessore- la nuova legge contiene importanti sgravi fiscali per chi compie interventi di rigenerazione urbana, come l’abolizione del contributo straordinario, la riduzione di almeno il 20% del contributo di costruzione, oltre a incentivi volumetrici e procedure semplificate”. L’aspetto innovativo del bando, a cui le amministrazioni hanno risposto, consisteva nel mettere al centro della pianificazione comunale, la rigenerazione come motore di sviluppo del territorio con ricadute ed effetti anche sul tessuto socioeconomico, oltre che urbano, e come strumento cardine per migliorare la qualità e la attrattività dei centri abitati.

Nel ravennate

Andando a scorrere la graduatoria, per Ravenna i contributi ammontano a 1,5 milioni di euro per il progetto “Città attrattiva”, mentre in provincia troviamo Cervia con 700mila euro per la rigenerazione di Borgo Marina, Conselice con 924mila euro per la Passeggiata delle Arti, Bagnacavallo 700mila euro per Centro storico e riqualificazione di alloggi e Faenza con quasi 874mila euro per la riqualificazione della area della stazione.

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