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Venerdì, 19 Aprile 2024
Cronaca

Gokbel, iniziate le operazioni di ribaltamento del mercantile turco

I campionamenti e le successive analisi si stanno svolgendo senza intoppi, grazie alla collaborazione del personale Arpa della Struttura Oceanografica Daphne e della Sezione di Ravenna con la Capitaneria di Porto di Ravenna

Sono iniziate lunedì mattina le fasi di recupero necessarie a riportare il relitto del cargo turco “Gokbel”, il mercantile turco affondato il 28 dicembre scorso dopo la collisione con la Lady Aziza, in assetto da galleggiamento. Completata l'operazione vera e propria di ribaltamento, il relitto sarà portato in porto. I campionamenti e le successive analisi si stanno svolgendo senza intoppi, grazie alla collaborazione del personale Arpa della Struttura Oceanografica Daphne e della Sezione di Ravenna con la Capitaneria di Porto di Ravenna.

Nel corso della giornata di lunedì l'attività per il recupero hanno portato all'emersione del 60% della nave, con una punta dell'80%. La scelta poi è stata per una parziale re-immersione per non mettere eccessivamente in tensione lo scafo, che è appesantito dal carico, ma anche dalla fanghiglia che si è raccolta all'interno dato il fondale particolarmente melmoso nel punto di affondamento. La seconda operazione sarà quella di aspirare il fango. Le operazioni di recupero, prima di rimorchiare il relitto, prenderanno almeno un altro paio di giorni.

Recupero Gokbel, le manovre di ribaltamento (foto Argnani)



VICESINDACO - Il vicesindaco Giannantonio Mingozzi, insieme con il comandante in seconda della Capitaneria di porto Giuseppe Romano, ha assistito dal rimorchiatore della Sers Francesco Paolo alle operazioni di emersione, rotazione e rigalleggiamento in assetto, in fase avanzata e che si concluderanno in serata, dell’imbarcazione Gokbel. “Vedendo riemergere la chiglia e via via tutta l’imbarcazione – commenta Mingozzi - il primo pensiero va alle sei vittime".

"Un plauso poi all’alta tecnologia dimostrata dalle imprese italiane, Neri e Cmc in particolare, che stanno concludendo l’operazione, nonché a tutte le imprese che stanno assistendo attorno al cantiere le varie fasi dell’operazione, pronte a intervenire in caso di necessità - aggiunge -. Una volta terminata l’operazione odierna occorrerà ancora qualche giorno per esaminare le parti interne e successivamente l’imbarcazione sarà trainata in un cantiere probabilmente turco. A parte la Capitaneria di porto, che ha uomini e imbarcazioni costantemente impegnati, e la stessa Arpa, che impiega la struttura oceanografica Daphne, tutta l’operazione coinvolge un centinaio di addetti e continua a essere sviluppata nella massima sicurezza, grazie anche alla presenza di mezzi della Secomar e di Castalia a qualche centinaio di metri dal cantiere”.

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