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Martedì, 16 Aprile 2024
Cronaca

Rissa in galleria ai Giardini Speyer: "Hanno lanciato bici contro Polizia"

Zuffa tra tre nordafricani mercoledì sera, intorno alle 20,30, all'altezza del primo portico che collega via Carducci con i Giardini Speyer. Sul posto sono intervenuti gli agenti della Volante

Zuffa tra tre nordafricani mercoledì sera, intorno alle 20,30, all'altezza del primo portico che collega via Carducci con i Giardini Speyer. Sul posto sono intervenuti gli agenti della Volante della Questura di Ravenna, ma i tre extracomunitari sono riusciti a dileguarsi non prima di aver scagliato addosso ai poliziotti una bici ed una bottiglia di gin. Giulio Bazzocchi, sentinella di Lista per Ravenna, ha ricevuto da un cittadino alcune foto.

Bazzocchi ricorda inoltre che nel settembre scorso aveva segnalato come un locale in via Carducci "fosse punto di ritrovo per i nordafricani, dove possono acquistare anche bevande alcoliche e ho chiesto controlli in merito alla regolarità dei locali, delle licenze e igienico-sanitari. Sono stati effettuati, dato che li ho sollecitati anche un paio di mesi dopo? I residenti della zona continuano a subire queste situazioni vergognose, senza che nessun rappresentante delle Istituzioni faccia qualcosa per cambiarle".

L'esponente di Lista per Ravenna, in attesa di ricevere un appuntamento dal nuovo Mario Mondelli, riporta lo sfogo di alcuni cittadini: "la situazione è ulteriormente degenerata, un po’ in tutta la zona, in particolare appunto ai giardini. Chi abita qui subisce un’ occupazione del territorio ad opera di gruppi di stranieri, soprattutto nord africani, che l’hanno scelto come punto di ritrovo. Dopo anni possiamo dire che maggior punto di riferimento, per vendita e consumo di alcolici, è in modo particolare uno dei negozi, il meno decoroso di tutti. Comprano bottiglie e lattine (con buona pace dell’ordinanza che lo vieta), bevono, orinano, litigano,  sporcano, urlano, e spacciano. Si vedono giovani, anche ragazze, che si fermano con questi personaggi. Si sa che questa è zona di scuole".

I cittadini hanno sottolineato a Bazzocchi che "è il loro territorio per attività illecite. Lo Stato non c’è; se non con la presenza delle Forze dell’Ordine quando vengono chiamate, o passano per il loro giro. Carabinieri e Polizia sono vicini ai residenti e ne capiscono la difficoltà. E sono i soli.  C’è anche un certo avvicendamento nella composizione di questi gruppi; ultimamente ci sono soggetti più aggressivi. Poche sere fa un residente è stato minacciato all’interno del suo civico".

Aggiunge inoltre che è "un quadro peggiore rispetto ad alcuni anni fa. Fa male pensare che questa gente è mantenuta dal contribuente italiano, dagli stessi cui rovinano la vita nei luoghi di abitazione. Hanno vitto e alloggio, abiti; sono all’opposto delle condizioni degli immigrati morti a Roma in una galleria causa un incendio.  E poi delinquono, non sono certo clochards".

I residenti si sentono abbandonati: "Se qualcuno aspetta l’incidente allora  che sappia che ci siamo vicini, e dopo non si venga a dire che non si sapeva, non si conosceva la situazione; perché tra i residenti sono numerosi quelli  che, pur esasperati,  non si rassegnano. E’ incredibile che questa gente possa essere considerata alla stregua di rifugiati; e risulta che vi siano Paesi in cui le emergenze sono finite, quindi non si capisce perché chi delinque non possa essere rimpatriato".

Per il momento i cittadino non intraprenderanno alcuna iniziativa nell’immediato futuro, "se non quelle di rivolgerci alla stampa. Le abbiamo prese tutte, abbiamo cercato di sensibilizzare i pubblici poteri, scritto lettere, fatto petizioni, preso parte a incontri,  documentato con decine di foto. Avevamo visto giusto sin dall’inizio, quando chiedevamo un posto di polizia all’Isola. L’unica cosa che possiamo fare al momento è quella di chiamare le Forze dell’Ordine quando scatta un’emergenza; e queste rispondono e vengono. Non osiamo immaginare cosa potrebbe accadere il giorno in cui non potessero arrivare come hanno fatto sinora, perché impegnate altrove. Allora sarebbe veramente un confronto,  diretto e drammatico, tra chi vive qui e queste bande di persone".

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