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Cronaca

Ruspe e trivelle alla foce del Bevano, il meetup sporge denuncia contro il cantiere

Il meetup grillino “A riveder le stelle Ravenna” con una nota annuncia di aver sporto sabato una denuncia

Il meetup grillino “A riveder le stelle Ravenna” con una nota annuncia di aver sporto sabato una denuncia in Questura e ai carabinieri del NOE di Bologna, specializzati in materia ambientale, mentre verrà informato anche il Ministro dell’Ambiente, sulle “passerelle”  che si stanno realizzando in questi giorni sulle dune della Riserva di foce Bevano. Questo perché i lavori vengono eseguiti “con l’uso di trivelle e ruspe con benna in un habitat prioritario, ovvero protettissimo dalle normative europee e da anni completamente interdetta all’accesso, tanto cche nemmeno i bagnanti più incivili la percorrono: tutt’al più lo fanno i bracconieri. Ovvero, la zona era deserta, incontaminata e protetta fino l’arrivo di questo progetto scellerato”.

Sempre la nota: “Le prescrizioni obbligavano l’esecuzione dei lavori in periodo autunnale, con termine massimo il 28 febbraio, ciò per consentire la nidificazione delle specie rare e protette ospitate nelle Riserva. Invece, stando agli articoli, i lavori sono iniziati a fine gennaio, e sono tuttora in corso. E’ davvero incredibile che nessuno degli enti responsabili abbia aperto bocca, lasciando ruspe e trivelle a scorrazzare in periodo non consentito sulle dune protette e vicino alla spiaggia, dove, giustamente, nessun cittadino può mettere piede. La Riserva, secondo lo Studio di Impatto Ambientale del progetto, ospita ben 48 specie di uccelli particolarmente protette dalla Direttiva “Uccelli”, di cui 19 risultano a rischio estinzione o in situazione critica e 17 in situazione di preallarme per la loro conservazione e diffusione sul territorio italiano. Ne ospita poi altre 59, non comprese nella Direttiva, di cui 14 sono in zona “semaforo rosso” e 14 “semaforo giallo”. Non a caso, lo scrive la Regione sulla sua pagina, il Sito di Importanza Comunitaria e Zona di Protezione Speciale “Ortazzo, Ortazzino, Foce del Torrente Bevano”, è uno dei siti con maggiore biodiversità dell’Emilia Romagna. Contiene infatti l’unica zona di massima protezione dell’intero Parco Regionale del Delta del Po”.

“Grazie alle stringenti forme di tutela adottate dopo l’incendio doloso della pineta Ramazzotti (2012), alla rinaturalizzazione della foce del Bevano, all’opera - seppure insufficiente - di vigilanza, e all’approvazione dello specifico “Piano di Stazione” del Parco del Delta del Po, si stava ripopolando - subsidenza ed erosione permettendo - di fauna e flora rare e di grandissimo valore. Ora invece, con la più assoluta noncuranza, tutto verrà “valorizzato”, come solo il Comune di Ravenna sa fare - basta vedere come ha sostenuto senza esitazione il “risanamento” ambientale della Pialassa dei Piomboni o come sono ridotte Punte Alberete - mentre la Forestale forse farà da maggiordomo? Assessori, dirigenti e responsabili vari che magari si commuovono per le balene che muoiono piene di plastica, ma quando è il momento di tutelare a casa loro, o meglio, a casa di tutti i ravennati, non uno che si informi sul valore dei luoghi e faccia un passo indietro a favore dell’ambiente o si batta per conoscere e far rispettare le leggi, prescrizioni e divieti”.
 

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