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Venerdì, 29 Marzo 2024
Cronaca

Sanità, Spadoni (Udc) fa l'analisi di Area Vasta

In questi anni abbiamo registrato un graduale incremento delle attività sanitarie gestite in ambito di area vasta romagnola come soluzione ottimale per perseguire economie di scala

Nota- Questo comunicato è stato pubblicato integralmente come contributo esterno. Questo contenuto non è pertanto un articolo prodotto dalla redazione di RavennaToday

In questi anni abbiamo registrato un graduale incremento delle attività sanitarie  gestite in ambito di area vasta romagnola come soluzione ottimale per perseguire economie di scala  senza intaccare le esigenze dei singoli territori e i relativi servizi a favore dei cittadini.  Il tema della sanità, in questo senso, è stato precursore rispetto al dibattito in corso in questo periodo  indirizzato, appunto, a consolidare i programmi e le politiche coordinati in un’ottica interprovinciale, specie su alcune tematiche oltre a quella sanitaria,  come quella del turismo, dell’agricoltura, dei trasporti, etc.

Sulla sanità, d’altra parte, la scelta non poteva essere diversa da quella fatta dai direttori generali delle aziende romagnole, se si considera come larga  parte del bilancio regionale sia sistematicamente assorbita da questa specifica voce di spesa a favore della salute, la quale produce per le singole A.Usl parecchi bilanci in rosso. La razionalizzazione dei sistemi di gestione, lo snellimento delle procedure, l’ottimizzazione delle risorse umane e tecnologiche, l’integrazione e la flessibilità a livelli interaziendali, costituisce un’agenda obbligatoria per allocare e impiegare al meglio le risorse pubbliche in un quadro di reale efficienza produttiva. In altre parole vanno assicurati ai singoli territori di area vasta i livelli essenziali di assistenza e i servizi garantiti per soddisfare il principio di appropriatezza in un contesto preciso in grado di tenere conto di considerazioni di efficacia, di qualità e di economicità. In particolare, su questi temi, intravvedo tre obiettivi imprescindibili. Il primo riguarda la questione economica in generale e quindi una migliore gestione delle risorse, senza scaricare addosso ai pazienti i bilanci in rosso delle aziende sanitarie. Una seconda questione si riferisce ad aspetti meramente organizzativi, come, ad esempio, l’eliminazione delle liste d’ attesa per visite e approfondimenti diagnostici -  strumentali i quali  producono seri aggravi di spesa specie per le persone economicamente  più fragili. L’ultimo aspetto, strettamente correlato ai due precedenti, attiene l’emigrazione dei cittadini verso altre aziende sanitarie, con conseguenze  economiche  molto negative per la nostra azienda Usl. Limitare la cosiddetta mobilità passiva, infatti,  riduce sensibilmente i disagi per i cittadini, producendo, oltretutto,  un forte contenimento della spesa.

La presente interpellanza, dunque, non è rivolta al presidente della Provincia in quanto tale, ma, soprattutto,  per la sua veste di presidente e coordinatore della Conferenza sanitaria territoriale. Nel merito della questione in oggetto si chiede un momento di approfondimento per verificare i progetti e i programmi  in campo nel territorio di Area vasta anche sulla base  del Piano attuativo locale 2010-2012. Non è possibile, infatti, che scelte come quella, ad esempio,  riferita al centro prelievi di Pievesestina o altre scelte strategiche, passino sopra la testa dei consigli elettivi dei Comuni e della Provincia!
 

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