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Cronaca

Sanità, De Pascale: "Posti letto, non solo tagliare: si aumentino dove c'è necessità"

Consigli comunali di Ravenna, Cervia e Russi in seduta congiunta per discutere della riorganizzazione ospedaliera.

Davanti ai consigli comunali di Ravenna, Cervia e Russi – riuniti per l’occasione in seduta congiunta a palazzo Merlato – il direttore generale dell’Ausl Romagna, Marcello Tonini, ha presentato le linee guida della riorganizzazione ospedaliera in Romagna.

POSTI LETTO - “La sanità romagnola è di buon livello – ha esordito Tonini -. Di fronte a una sanità che funziona abbastanza bene, l’atteggiamento giusto non è quello di stravolgere, ma di aggiustare le cose che vanno aggiustate. Non c’è bisogno della ruspa, ma del cacciavite. C’è, in tutti i territori, un dibattito a proposito dei posti letto. Dal mio punto di vista, che è quello di un tecnico, pur dovendo scendere da 4,1 a 3,7 posti letto ogni 1000 abitanti, ne dovremo tagliare solo 100. Questo significa che qui, negli ultimi anni, si è lavorato già molto bene. Faccio un'altra considerazione – ha proseguito Tonini -: noi applichiamo una legge dello Stato. Proviamo a svolgere nella maniera migliore possibile un adempimento, perché la  norma è datata 2011. Ci sono margini interpretativi, ma non sono infiniti. Non stiamo facendo un’operazione opzionale”.

"RAVENNA HA BISOGNO DI ECCELLENZE" - Dopo l’introduzione di Tonini è intervenuto il sindaco di Ravenna Michele de Pascale. “Con la riorganizzazione i cittadini troveranno nel loro territorio cure di qualità nel punto più vicino possibile e cure di eccellenza all’interno della Romagna”. Ma è sul tema delle eccellenze e delle specialità distintive che è stato posto l’accento. “Per Ravenna ci sono due temi: offrire servizi di qualità e identificare vocazioni specifiche, soprattutto per l’ospedale di Ravenna. Nel progetto di riordino c’è su Ravenna il riconoscimento di una grande eccellenza storica del nostro territorio, l’onco-ematologia. Ravenna è definita come la sede più idonea sia per sperimentazione farmaci di fase 1 sia per i trapianti. Chiediamo uno sforzo in più di integrazione con l’Irst. Sulla chirurgia c’è bisogno di un rilancio, perché registriamo una forte mobilità passiva. Anche sulla neurologia si potrebbe porre più attenzione, perché a Ravenna c’è l’integrazione con la cardiologia”.

Sugli investimenti, de Pascale non ha tralasciato di sottolineare che “ben vengano gli investimenti in strutture, purché ogni ospedale della rete romagnola si concentri sulle sue vocazioni e sul suo territorio”. Cesena, insomma, si concentri sul trauma center come eccellenza romagnola, ma non aspiri a un nuovo ospedale che diventi l’hub unico dell’Area Vasta (come si teme per il nuovo Bufalini).

Infine, i posti letto. “Misurare la qualità dell’offerta sul numero di posti letto è un grave errore – ha esordito il sindaco di Ravenna -.  Quel taglio, però, deve vedere una correzione, perché nel nostro territorio abbiamo sì alcune specialità in cui posti letto sono sovradimensionati, ma è altrettanto vero che assistiamo, soprattuto in ospedale a Ravenna, al sistema degli ‘appoggi’. Le Medicine hanno carenze di posti letto strutturali, causate dall’invecchiamento della popolazione, e molto spesso tendono a portare pazienti nei letti di altre specialità. Se togliamo quei posti letto, abbiamo bisogno di aumentarli per le Medicine. E’ fondamentale”.

CERVIA - Dopo il sindaco di Ravenna è intervenuto il primo cittadino di Cervia, Luca Coffari, che ha chiesto un’automedica h24 non solo per la stagione estiva, ma per tutto l’anno “come è stato fatto a Cesenatico. E’ poi necessario prevedere un intervento di riqualificazione globale della nostra struttura sanitaria”.

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