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Cronaca

Scuola al via, ma non per tutti: a Ravenna oltre 600 licenziamenti

La scuola sta per partire, ma purtroppo non per tutti. Colpa dei tagli che il Governo ha operato sull'istruzione. "L'anno scolastico - si legge in una nota della FLC CGIL di Ravenna - inizia in una condizione drammatica"

La scuola sta per partire, ma purtroppo non per tutti. Colpa dei tagli che il Governo ha operato sull’istruzione. “L'anno scolastico – si legge in una nota della FLC CGIL di Ravenna - inizia in una condizione drammatica. Quest'anno sarà ancora peggio e la responsabilità dello scempio della scuola pubblica è da ascrivere alle responsabilità dei ministri Gelmini e Tremonti. Alla scuola sono stati strappati 8 miliardi di euro e altri sono previsti nelle manovre approvate dal governo.  

“I pesanti tagli alle risorse, al personale e agli Enti locali preannunciano, indubbiamente, uno degli anni più complicati per la scuola e per il contesto economico e sociale in cui essa vive”.

“Nella scuola sono avvenuti 140 mila licenziamenti, di cui almeno 600 nella nostra provincia. Non ci rallegra oggi dire...“lo avevamo detto”. Moltissimi saranno i problemi, tante le difficoltà di garantire un percorso formativo di qualità, compromessa sarà pure la sicurezza a causa delle fortissime restrizioni imposte. Noi non ci rassegniamo alla deriva o alla ricerca di soluzioni tampone e dopo lo straordinario esito dello sciopero del 6 settembre, la Flc con la Fp e tutta la Cgil, proseguono nelle mobilitazioni con una grande manifestazione nazionale prevista per il prossimo 8 ottobre”.


“La Flc Cgil in solitudine – continua la nota del sindacato - si è assunta la responsabilità di denunciare ed opporsi alla disfatta della scuola pubblica statale, a di difendere il diritto allo studio, di tutelare il personale precario, di  salvaguardare il contratto di lavoro e la contrattazione all'interno delle scuole. Ma la radicata e pervicace volontà ideologica di questo governo di smantellare il sistema pubblico d'istruzione ha di fatto compresso cultura, competenze, opportunità e diritti, requisiti fondamentali per lo sviluppo economico e sociale del nostro Paese”.



“Il Brunetta-pensiero, diffuso attraverso la campagna di denigrazione e delegittimazione del lavoro pubblico,  ha  contribuito a fare della scuola un luogo qualsiasi della  Pubblica Amministrazione snaturando  e screditando il personale scolastico e  il fondamentale ruolo formativo/educativo ad esso dedicato. Oggi sono gli studenti, le famiglie, il personale della scuola a subire le conseguenze di questa serie di indolenze  e negligenze: oggi sono i nostri studenti, in particolare quelli più in difficoltà,  ad essere più poveri di opportunità”.


“Noi stiamo al loro fianco – conclude la CGIL - e saremo la voce di tutti coloro che amano la scuola e sono consapevoli che solo attraverso essa si possono migliorare le condizioni socio-economiche di una società. La Flc Cgil ha sempre contrastato le politiche di questo governo arrogante e classista, che viola norme,  che nega diritti costituzionali e getta le basi per la privatizzazione selvaggia del servizio pubblico. La FLC rivendica il diritto allo studio, una formazione di qualità, la valorizzazione del ruolo centrale della scuola pubblica e della professionalità dei suoi lavoratori e continuerà a lottare,  sino a quando non sarà più necessario difendere, sino a quando le nostre battaglie saranno finalmente vinte”.

 

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