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Cronaca

"Sesso con minori", la Procura chiede nove anni per don Desio

Il 53enne è accusato di atti sessuali con minori, adescamento di minori, violenza sessuale e sostituzione di persona

Nove anni di carcere. E' la pena chiesta dal pubblico ministero Isabella Cavallari per don Giovanni Desio, l'ex parroco di Casalborsetti arrestato il 5 aprile dello scorso anno con l'accusa di aver avuto rapporti sessuali con alcuni ragazzini. Il 53enne è accusato di atti sessuali con minori (tra il 2010 e il 2014 con ragazzini tra i 11 ed i 15 anni a lui affidati dai familiari), adescamento di minori, violenza sessuale (per avere millantato qualifiche infermieristiche al fine di visitare, in un caso anche con un termometro usato in modo improprio, un paio di giovani) e sostituzione di persona (per avere usato un profilo Facebook di un minore di cui aveva le password).

Secondo la requisitoria del pubblico ministero, quella di don Desio è stata un'azione organizzata, andata avanti per anni, di selezione dei ragazzi dei quali aveva conquistato la fiducia per poi aprofittarsene. Il parroco, difeso dall'avvocato Battista Cavassi e ai domiciliari in un istituto in provincia di Perugia dopo oltre sette mesi in carcere a Forlì, era presente in aula.

E in apertura di rito abbreviato ha letto una lettera nella quale è tornato a ribadire le proprie responsabilità come gia' fatto di recente in una lunga missiva ai tre quotidiani locali. Secondo quanto emerso, ha già risarcito in totale 100mila euro ai quattro minorenni, cosa che gli e' valsa un'attenuante così come le parziali ammissioni rese al pubblico ministero e la sua quasi incensuratezza. Il giudice per le udienze preliminari Antonella Guidomei ha rinviato per repliche e sentenza a metà maggio.

Quattro i giovanissimi individuati dalla Procura tra le parti offese: sono delle province di Ravenna, Bergamo e Treviso. Due si sono costituiti in parte civile sia in proprio che con i genitori ed hanno chiesto risarcimenti tra i 300mila e i 600mila euro con provvisionali di 100mila. Si è costituita parte civile anche la Curia ravennate, che ha chiesto 100 euro simbolici, e l'associazione 'Dalla parte dei minori', nata nel 2003 e la cui ragione sociale è proprio la tutela dei minorenni protagonisti di abusi.
 

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