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Cronaca

Sanità, i sindacati: "Preoccupa il futuro di radiologia interventistica a Ravenna"

Il servizio ha effettuato 1.930 esami nel 2014 e 2.272 nel 2015, al netto dell'attività interventistica cardiologica, per una spesa di circa 580.000 euro nel 2014 e 680.000 euro nel 2015

Occorre "urgentemente una soluzione per l'ammodernamento di alcune tecnologie del servizio di Radiologia interventistica di Ravenna che è, storicamente, uno dei punti di forza e di valenza assistenziale dell'ospedale Santa Maria delle Croci di Ravenna e di tutta la Romagna, come chiaramente testimoniano i dati di attività e il rapporto costo/numero prestazioni". E' quanto sottolineano Cgil, Cisl e Uil, che snocciolano alcuni dati: "Il servizio ha effettuato 1.930 esami nel 2014 e 2.272 nel 2015, al netto dell'attività interventistica cardiologica, per una spesa di circa 580.000 euro nel 2014 e 680.000 euro nel 2015".

"Questi risultati, ottenuti grazie anche all'ottima integrazione e collaborazione con l'unità operativa di Chirurgia vascolare di Ravenna, appaiono ancora più evidenti se paragonati ad esempio con l'attività del 2014 dell'analogo servizio di Rimini con 1.664 esami e spesa di oltre 800.000 euro, che nel 2015 sale a oltre 900.000 euro - evidenziano i sindacati -. Si tratta di numeri molto indicativi nell'ottica di confrontare strutture più o meno similari per bacino di popolazione e territorio. Ci preme poi ricordare che fino al 2010 l'equipe medica della Radiologia interventistica di Ravenna, proprio per le specifiche competenze e peculiarità, ha anche supportato per l'attività vascolare in urgenza l'ospedale Bufalini di Cesena, venendo ad essere, per la professionalità acquisita, uno dei punti di riferimento dei trattamenti mini invasivi dei traumi vascolari e sanguinamenti".

Cgil, Cisl e Uil si aspettano che "tale attività venga valorizzata anche in considerazione dei prossimi investimenti tecnologici che la Direzione dell'Ausl della Romagna ha garantito per l'ospedale di Ravenna con l'acquisto di un nuovo angiografo digitale, bisognerebbe arrivasse prima che quello attuale si fermi per raggiunta senescenza. Come, sempre in campo radiologico interventistico, non si comprendono le attuali difficoltà di approvvigionare il reparto dei materiali necessari alle biopsie e procedure di trattamento mini invasivo di tumori, a meno che non si vogliano, incomprensibilmente, indirizzare i cittadini in altri territori e contrarre anche questa specifica attività".

"Questi settori costituiscono servizi fondamentali e sono sinergici con diverse specialità cosa che per un ospedale delle dimensioni e complessità come quello Ravenna, la città più grande della Romagna, sono fondamentali per i progetti di sviluppo - concludono i sindacati -. Richiamiamo chi di dovere, in primis il sindaco di Ravenna e tutti coloro che ne hanno titolo, a vigilare con estrema attenzione. Per l’ospedale di Ravenna che, dati alla mano, rimane anche in questo settore uno dei più produttivi e meno costosi grazie all’esperienza e all’impegno dei professionisti, è necessaria una forte inversione di rotta affinché Ravenna si riappropri del ruolo che le compete in termini di dimensioni, esperienza e cultura". 

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