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Venerdì, 29 Marzo 2024
Cronaca

Sono 14 gli aspiranti "Coordinatore artistico" di Ravenna2019

Fra i candidati 8 sono gli italiani, 5 gli stranieri e uno con doppia cittadinanza. Il più “anziano” è nato nel 1952 mentre il più giovane è del 1989

Hanno risposto in quattordici all'avviso del Comune per la figura di coordinatore artistico di Ravenna 2019: una "dichiarazione di interesse" che, come precisato, verrà presa in considerazione solo se la città diventerà la Capitale Europea della Cultura nel 2019. Si richiedeva un profilo professionale di altissima qualità e in 14 hanno risposto all’appello. Fra i candidati 8 sono gli italiani, 5 gli stranieri e uno con doppia cittadinanza. Il più “anziano” è nato nel 1952 mentre il più giovane è del 1989. Dai curricula emergono esperienze internazionali e profili autorevoli e prestigiosi.

Agli aspiranti ora non resta che attendere l'esito della selezione fra le città finaliste, previsto a metà ottobre: se Ravenna avrà il titolo per il 2019, queste dichiarazioni saranno vagliate dalla Fondazione che andrà costituita per gestire l'evento. Toccherà infatti a tale organismo, partecipato anche dal Comune, farsi carico dell’arruolamento del coordinatore artistico. L’’incarico potrà andare dal 2015 al 2021, quando si celebreranno i sette secoli dalla morte dell'Alighieri.

L'avviso – una determina dirigenziale pubblicata il 21 luglio – è scaduto il 4 agosto e i dati sono stati resi noti oggi dal Comune: erano richieste esperienze di direzione artistica e manageriale di eventi culturali, a livello internazionale e almeno quinquennale, e sarà considerato titolo preferenziale un'analoga attività svolta in altre città europee. La ricerca di questa figura risponde a una delle "raccomandazioni" fatte dalla Giuria internazionale nel report con cui ha selezionato la short list, in cui si invitavano le candidate selezionate a dotarsi di una figura di coordinamento artistico, anche in caso di gestione collettiva come è stato nel caso di Ravenna.

La direzione artistica collettiva è stata infatti una delle peculiarità della candidatura ravennate, e continuerà a esserlo, ma in caso di vittoria si ritiene a questo punto opportuno e necessario reclutare un coordinatore che possa gestirne la complessità, garantendo l’unità della visione artistica alla base del programma culturale.

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