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Cronaca Faenza

Sputi, botte e minacce di morte alla figlia: arrestati i genitori

Ancora un gravissimo episodio di violenza domestica a Faenza. Ma ancora una volta la "rete" da tempo instauratasi fra Magistratura, Forze di Polizia, Istituzioni Pubbliche ed Associazioni private ha ben funzionato

Ancora un gravissimo episodio di violenza domestica a Faenza. Ma ancora una volta la “rete” da tempo instauratasi fra Magistratura, Forze di Polizia, Istituzioni Pubbliche ed Associazioni private ha ben funzionato, permettendo di sottrarre una giovane donna albanese ai continui gravi maltrattamenti fisici e psicologici cui era sottoposta ad opera dei genitori, da quando era ancora minorenne. Gli episodi più gravi risalgono a circa tre anni fa.

LE CURE - Da allora si sono seguiti e ripetuti sino all’aprile scorso, quando la ragazza, sottraendosi al pressante controllo posto in essere dalla famiglia, ha avuto la possibilità di raggiungere un ospedale dove le sono state accertate lesioni guaribili in 25 giorni. La malcapitata ha raccontato il suo incubo prima ai sanitari e poi alla Polizia. Preso atto della gravità e, al tempo stesso, della veridicità dei racconti forniti dalla giovane, sono state immediatamente avviate le procedure di protezione e contemporaneamente sono state eseguiti accurati riscontri che hanno fatto emergere inequivocabilmente un quadro oramai tristemente noto alle cronache.

LE VIOLENZE - La ragazza, oggi maggiorenne, veniva ripetutamente maltrattata ed assoggetta ad un cruento e crudele sistema di controllo, segregazione e sopraffazione, tanto da venire picchiata (anche con oggetti contundenti), da bruciarle cute e capelli, da offenderla, dallo sputarle addosso, dal controllarla a vista negli spostamenti, dal sequestrale i documenti di identità, da essere oggetto di minacce di morte, anche con tentativi di strangolamento. In seguito alle percosse le venivano persino negate le cure presso ambulatori pubblici ed i segni visibili o i lividi dovevano sempre essere riconducibile a cadute accidentali.

LA FINE DELL'INCUBO - Gli accertamenti e le indagini eseguite dai Commissariati di Polizia di Imola e Faenza, coordinati dal pm Angela Scorza, hanno evidenziato gravissimi elementi univoci in ordine alla responsabilità di entrambi i genitori. Il gip ha così firmato misure cautelari gravi nei confronti degli indagati, che sono state eseguite a Faenza giovedì pomeriggio: in manette sono finiti un albanese di 51 anni, ora in carcere a Ravenna, e la moglie 45enne, ai domiciliari a Faenza. Nel corso dell’attività e della perquisizione delegata sono stati anche rinvenuti elementi oggettivi ritenuti dagli investigatori interessanti per la ricostruzione dei fatti.

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