rotate-mobile
Cronaca Faenza

Lo riaccoglie dopo il carcere e inizia l'inferno: stremata da violenze fisiche e psicologiche

Le liti tra i due erano diventate quotidiane, così come si ripetevano costantemente gli insulti, pesanti, nei confronti della donna, oltre alle minacce gravi e a veri e propri "pestaggi"

Dopo un’attività di indagine degli uomini della Polizia di Stato – Commissariato di Faenza, a seguito di una denuncia presentata da una giovane donna, compagna di un uomo, già detenuto in carcere  per i gravissimi reati di violenza sessuale di gruppo e induzione alla prostituzione, commessi nel 2007, poi affidato in prova, si sono aperte nuovamente le porte del carcere per l’uomo. Le indagini sono partite della denuncia presentata dalla donna  presso il Commissariato Manfredo.

La donna aveva conosciuto l’uomo già diversi anni fa e gli era stata vicino anche dopo che lo stesso aveva trascorso alcuni anni in carcere, per poi essere affidato in prova presso una struttura locale. Aveva poi deciso di ospitare il compagno nella sua abitazione, fino a quando lo stesso non aveva cominciato ad avere costantemente comportamenti violenti e minacciosi nei suoi confronti,  esasperati dal consumo assiduo  e ormai cronico di alcol. Le liti tra i due erano diventate quotidiane, così come si ripetevano costantemente gli insulti, pesanti, nei confronti della donna, oltre alle minacce gravi e a veri e propri “pestaggi”. A queste torture fisiche e psicologiche si aggiungevano ingiustificate scene di gelosia, poiché l’uomo individuava potenziali amanti in tutti i conoscenti o amici della sua compagna. Tanto che all’inizio dell’anno la donna si era finalmente decisa a lasciarlo e si era trasferita fuori città da parenti.

Per reazione, le minacce erano allora aumentate e l’uomo aveva ipotizzato conseguenze catastrofiche, se la donna non fosse tornata con lui, tanto che, dopo molte insistenze, la donna si era fatta convincere a incontrarlo nuovamente e a tornare a casa insieme. Ma, già durante quel primo incontro di riappacificazione, era scoppiata l’ennesima lite e la donna, dopo essere stata nuovamente malmenata, si era finalmente decisa, con l’aiuto del suo datore di lavoro, a recarsi presso il Commissariato di di Faenza per sporgere denuncia.  Dopo la denuncia l’uomo aveva più volte tentato di contattarla e le aveva scritto numerose lettere, promettendo il suo amore incondizionato e supplicandola di tornare insieme. Quanto esposto in denuncia dalla giovane è stato vagliato dagli inquirenti della Polizia, che hanno raccolto in tempi celeri testimonianze  e prove che hanno permesso di ricostruire un rapporto nato sotto il segno della minaccia e della violenza e fortemente pericoloso per l’incolumità della vittima, se fosse continuato.

Hanno così trasmesso all’Autorità Giudiziaria competente del Tribunale di Ravenna un rapporto contenente un quadro della situazione, che ha permesso all’A.G. non solo di ripristinare immediatamente la custodia cautelare in carcere a carico dell’uomo, che si trovava in affidamento in prova ai servizi sociali a seguito della precedente condanna, poiché si delineavano in modo inequivocabile le esigenze cautelari a suo carico, ma applicando ulteriormente la misura cautelare del divieto di avvicinamento alla donna, alla sua abitazione e a tutti gli altri luoghi dalla stessa frequentati, oltre al divieto di comunicare con qualsiasi mezzo con lei.

Si parla di

In Evidenza

Potrebbe interessarti

Lo riaccoglie dopo il carcere e inizia l'inferno: stremata da violenze fisiche e psicologiche

RavennaToday è in caricamento