Strage familiare a Foggia, il terzo figlio lavora a Ravenna: "Erano sereni"
Come riportato dall'Adnkronos, Antonio Curcelli, figlio di Ciro e di Teresa Santolupo e fratello di Valentina e Miriana, al rientro da Ravenna - dove vive e lavora - ai carabinieri avrebbe detto di non aver percepito nulla di negativo
Lavora a Ravenna il terzo figlio 26enne dell’agente di polizia penitenziaria di Orta Nova, in provincia di Foggia, che ha sterminato la propria famiglia nel cuore della nottata tra venerdì e sabato.Secondo una primissima ricostruzione, intorno alle 2.30, Ciro Curcelli, 53 anni, agente di Polizia Penitenziaria, avrebbe chiamato i carabinieri - che indagano sull'accaduto - ai quali avrebbe riferito di aver ucciso la moglie Teresa Santolupo di 54 anni e le sue due figlie, Valentina e Miriana di 13 e 18 anni, tutte morte sul colpo.
Poco dopo ha tentato di togliersi la vita con la stessa arma da fuoco d'ordinanza ed è deceduto in un secondo momento agli Ospedali Riuniti di Foggia, dove nel frattempo era stato trasportato a bordo di un'ambulanza del 118. Sembrerebbe quindi che l'agente di polizia penitenziaria abbia sparato mentre le vittime dormivano, poi si sarebbe messo a letto e qui avrebbe aperto il fuoco nel tentativo di farla finita. Questa la scena del triplice delitto e suicidio che i carabinieri intervenuti sul posto avrebbero trovato.
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Abbastanza riservati, i Curcelli erano una famiglia come tutte le altre, nemmeno il fratello della vittima, che abita al piano superiore dell'abitazione teatro della mattanza, riesce a darsi una spiegazione circa l'insano gesto del cognato, dal momento in cui la sera precedente sembrava regnasse l'armonia in casa. Sotto shock le amiche di Valentina e il suo fidanzato, Marco, che ai microfoni del TG3 regionale ha dichiarato che la 18enne non gli aveva mai parlato di problemi familiari, confermando che i Curcelli erano persone tranquille, esattamente come asserito ai microfoni di FoggiaToday da una conoscente e vicina di casa.
Come riportato dall'Adnkronos, Antonio Curcelli, figlio di Ciro e di Teresa Santolupo e fratello di Valentina e Miriana, al rientro da Ravenna - dove vive e lavora - ai carabinieri avrebbe detto di non aver percepito nulla di negativo: non c'era nulla che gli facesse percepire una sofferenza in famiglia, altrimenti non avrebbe mai lasciato soli i suoi. Invece l'utima volta che li ha incontrati "loro erano sereni", riferiscono fonti investigative all'Adnkronos.