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Cronaca

Tassa sui rifiuti più alta, Lista per Ravenna: "Aumento ingiustificato e troppe 'avarie'"

A lanciare l'accusa, dopo le critiche di tutta l'opposizione durante l'approvazione delle nuove aliquote dell'imposta sui rifiuti, è il capogruppo di Lista per Ravenna Alvaro Ancisi

"Il 'pacco pasquale' sulla Tari 2018, che la giunta De Pascale ha confezionato per il consiglio comunale del 27 marzo scorso, contiene merce avariata". A lanciare l'accusa, dopo le critiche di tutta l'opposizione durante l'approvazione delle nuove aliquote dell'imposta sui rifiuti, è il capogruppo di Lista per Ravenna Alvaro Ancisi. "Ancora una volta, come sempre, la tassa rifiuti aumenta e la colpa è dei cittadini - ironizza il consigliere d'opposizione - Non è responsabilità loro se gli obiettivi del Piano Regionale dei Rifiuti 2020 sono lontani dall’essere raggiunti a Ravenna, sia per la scarsa e maldestra diffusione della raccolta domiciliare, sia per la totale assenza della tariffazione puntuale, con cui ognuno pagherebbe in proporzione alla quantità di rifiuti che destina allo smaltimento: obiettivi in cui invece primeggiano altri Comuni che hanno scelto altri gestori. Ma nel pacco pasquale della Tari c’è scritto che nel 2018 la tassa aumenta del 2,3%, “in linea con gli anni scorsi”, a causa dell’“aumento di quantità di rifiuti raccolta e smaltita dal gestore Hera nel 2017”, che secondo il sindaco è “l’effetto indotto della ripresa economica che influisce sull' aumento delle attività produttive e dei consumi”.

L'assessore all'ambiente Gianandrea Baroncini, infatti, ha spiegato che il rincaro è dovuto a un aumento nella produzione dei rifiuti, circa un milione di tonnellate, in particolare per la ripresa economica. "Secondo gli accertamenti di Legambiente, tuttavia, i rifiuti smaltiti nel 2016 da Hera in provincia di Ravenna sono stati pari a 297,2 chili per abitante, mentre la raccolta differenziata è stata del 54,7% - prosegue Ancisi - Hera stessa ha poi comunicato che nel 2017, nel complesso dei Comuni serviti, la quota dei rifiuti smaltiti è stata ben inferiore, esattamente pari a 271,6 chili per abitante; come pure che la raccolta differenziata, fonte di ricavi per chi li gestisce bene, è stata invece superiore, esattamente pari al 56,6% (anche se ancora lontana dai risultati di altri importanti Comuni, come Parma, che viaggiano sul 75%). Dunque, solo la provincia di Ravenna avrebbe smaltito maggiori quantità di rifiuti e per causa di una ripresa economica più sfavillante? Difficile crederci, se è vero che nel 2017 la Camera di commercio ha registrato, nella nostra provincia, 328 imprese in meno, mentre la Confcommercio ravennate si è lamentata che, nonostante la piccola ripresa in campo nazionale, qui è perdurata la crisi dei consumi. Più facile che i maggiori costi del servizio siano conseguenza di una gestione inappropriata. Il problema è quindi il solito: i cittadini non possono controllare la qualità e i costi del servizio, che sono costretti a pagare a pie’ di lista, ma non lo fa neppure chi potrebbe e dovrebbe farlo".

I problemi sollevati dal consigliere di Lista per Ravenna sono diversi: "Dei 31 milioni da versare a Hera nel 2018, il 60% tocca alle famiglie e il 40% alle imprese: fino al 2012 si faceva equamente metà e metà; pesa troppo sulle bollette delle famiglie la superficie dell’abitazione rispetto al numero degli occupanti: fenomeno deprecabile soprattutto per le moltissime persone con scarso reddito, spesso anziane, residenti in abitazioni diventate troppo grandi per una famiglia ormai ridotta ad una o due persone, le quali in tal modo pagano per i rifiuti che, poco consumando, non producono; se è stato giusto aver tolto la Tari alle imprese per gli immobili vuoti e inutilizzati, è ingiusto non farlo per le famiglie; alla drastica riduzione o crisi delle imprese piccole, specie nel commercio, dovrebbe corrispondere una Tari decisamente ridotta per loro e aumentata per le grandi; scaricare i 595mila euro di chi non paga le bollette su chi le paga è un furto malamente legalizzato, come se lo si facesse con le multe al codice della strada: alle famiglie che non ce la fanno a pagare perché indigenti deve provvedere il servizio Sociale del Comune, ma per le altre si usino, come per le multe, i mezzi coattivi di rivalsa; buona parte dei 639.125 euro pagati a Hera per riscuotere le bollette si potrebbero risparmiare facendole incassare da Ravenna Entrate. Rispedire il pacco al mittente? La resa dei conti potrà farsi in cabina".

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