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Cronaca

Un appello contro il traffico clandestino di cani: "Diffidare delle offerte su internet"

"Il fenomeno - viene evidenziato - è gestito da privati o associazioni che, a volte in buona fede, a volte traendone profitto, in ogni caso con grande imperizia e superficialità, ritengono di risolvere il randagismo"

Il Tavolo di coordinamento del Canile comunale di Ravenna, composto da assessore ai Diritti degli animali, dirigente e referente ufficio per i diritti degli animali, servizio veterinario Ausl, medico veterinario convenzionato per l'assistenza ai cani del canile, addestratore del canile, e dalle associazioni Amici degli animali onlus, Clama, Enpa, ha condiviso “la forte preoccupazione per l'intensificarsi dell'inquietante fenomeno del traffico clandestino di cani provenienti da altre zone di Italia e d'Europa, trasportati nella nostra Regione per essere adottati o per altri traffici verso destinazioni ignote".

"Il fenomeno - viene evidenziato - è gestito da privati o associazioni che, a volte in buona fede, a volte traendone profitto, in ogni caso con grande imperizia e superficialità, ritengono di risolvere il randagismo continuando a trasportare cani verso altre regioni gestendo domande ed offerte tramite Internet. Chi vuole adottare un cane, spesso preso dall'entusiasmo, non analizza tutte le possibili conseguenze e con un "click" soddisfa il suoi desiderio, invece di affrontare i percorsi seri proposti dai canili". Inoltre "è sostenuto dalla disponibilità degli "stalli" e cioè aree o case dove i cani in arrivo vengono depositati, in attesa dell'adozione in quanto esiste una forte richiesta di cani da adottare, soprattutto cuccioli, e la scelta spesso non viene adeguatamente soppesata dall'aspirante adottante".

Inevitabili le conseguenze: "l'animale ricevuto non corrisponde a quello richiesto per età e taglia diverse, molto frequentemente sono animali con problematiche comportamentali, non correttamente socializzati con l'uomo e con i loro conspecifici e pertanto ingestibili, cani privi di libretto sanitario, di microchip e di iscrizione all'anagrafe, se provenienti dall'estero sono spesso dotati di passaporti falsi, in genere tolti alla madre e spediti prima di due mesi di età e con dubbia copertura verso la rabbia".

"I cani - viene rimarcato -. vengono rifiutati dagli adottanti oppure le adozioni non vanno in porto perchè chi aveva dato disponibilità via Internet, all'atto pratico ci ripensa e scompare, ma l'associazione che li ha portati non se ne fa carico, per cui vengono abbandonati per strada e finiscono al canile; quando non depositati direttamente davanti ai canili da chi ha organizzato il trasferimento. Al canile di Ravenna sono capitati già diversi casi di cani senza microchip, ma già sterilizzati, chiaramente non di proprietà e con ogni probabilità pronti per adozioni non andate a buon fine".

Viene così informata la cittadinanza "onde bloccare questo traffico che sfrutta la buona fede di chi vorrebbe fare del bene agli animali, finendo invece per incrementare guadagni illeciti ed un business molto interessante presumibilmente anche per la malavita organizzata. Preme inoltre mettere in guardia sulle preoccupanti ripercussioni negative sul nostro territorio ovvero: alcune patologie infettive e parassitarie, endemiche in alcune zone italiane e da cui il nostro territorio era esente, a causa delle continue migrazioni di soggetti infetti si stanno invece diffondendo, con gravi rischi per l'uomo, è un esempio la leishmaniosi di cui si sono già riscontrati diverse infezioni nell'uomo; i canili della nostra regione, che molto ha investito per risolvere la piaga del randagismo, sono strutturati per un numero di cani calcolato sulle esigenze del territorio; la continua migrazione li renderà inadeguati, con problemi di sovrannumero. Non è infine giusto che i Comuni che non riescono a risolvere il problema del randagismo, lo scarichino su altri comuni, i cui contribuenti pagano per tutti”.

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