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Cronaca Centro / Piazza Anita Garibaldi

Tunisino accoltellato, svolta nelle indagini: la Polizia ferma l'aggressore

Svolta nelle indagini relative alla sanguinosa aggressione di domenica sera in piazzetta Anita Garibaldi, a Ravenna, nella quale è rimasto ferito un tunisino 37enne

Svolta nelle indagini relative alla sanguinosa aggressione di domenica sera in piazzetta Anita Garibaldi, a Ravenna, nella quale è rimasto ferito un tunisino 37enne. Gli investigatori hanno infatti individuato nella nottata tra lunedì e martedì il responsabile: si tratta di un connazionale di 26 anni. La Polizia l'ha trovato mentre cercava di nascondersi tra la fitta vegetazione che si trova attorno al casolare abbandonato di San Marco, nel quale era solito rifugiarsi. Nel casolare, oltre ad acqua e a un letto di fortuna, i poliziotti hanno trovato pure diversi generi alimentari.

Il 26enne si era preparato così a starsene in disparte per un po'. L'udienza di convalida è stata fissata per mercoledì mattina davanti al pubblico ministero Roberto Ceroni e al giudice per le indagini preliminari Monica Galassi. L'aggressione si è consumata domenica sera, intorno alle 21.30. Il ferito, che dopo avere barcollato per una ventina di metri si era accasciato sull'adiacente via di Roma, subito operato in ospedale è stato giudicato guaribile in 40 giorni.

L'aggressore lo ha centrato a braccia, gambe e volto procurandogli anche segni permanenti: da qui l'accusa di lesioni gravissime. Il 26enne, che ha vari alias, si trova in Italia dal 2008 e ha precedenti per droga, false generalità, danneggiamenti, rapina, resistenza a pubblico ufficiale, violazione della Bossi-Fini e ubriachezza. E' già stato espulso varie volte. Inoltre dal carcere c'é uscito giusto nel 2012. Quindi è finito al Cie di Trapani da dove è uscito a novembre.

Ancora da chiarire i motivi dello scontro. Il giovane - difeso dall'avvocato Francesco Furnari - ha finora riferito di essersi difeso da un'aggressione subita del 37enne e da un secondo tunisino, già identificato. Secondo le indagini della squadra Mobile (sezione Omicidi), i tre domenica sera si erano dati appuntamento in centro per chiarire una questione pendente da alcuni giorni. Poi all'improvviso i fendenti: non è chiaro se oltre a cocci di bottiglia sia stato usato anche un coltello.
 

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