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Cronaca

Un Mosaico per gli Uffici di Ravenna

Nell’Aula della Corte d’Assise presso il Tribunale di Ravenna si è svolta la Cerimonia di presentazione dell’opera La Giustizia – Un Mosaico per gli Uffici di Ravenna

Nell’Aula della Corte d’Assise nel Tribunale di Ravenna, in viale Falcone 67, si è svolta la Cerimonia di presentazione dell’opera La Giustizia – Un Mosaico per gli Uffici di Ravenna della Procura della Repubblica realizzata dagli allievi del Severini. Durante la manifestazione si sono susseguiti gli interventi del Procuratore Capo della Procura della Repubblica di Ravenna Dottor Roberto Mescolini, del Presidente del Tribunale di Ravenna, del Sindaco Fabrizio Matteucci del Dirigente Ufficio Scolastico Regionale Maria Luisa Martinez e del Dirigente Scolastico del Liceo Artistico Marcello Landi, nonchè dell’Avvocato Cicognani, tutti volti a sottolineare come l’opera realizzata, rispecchi gli intenti di chi l’ha voluta e di chi l’ha ideata e realizzata.

"L’idea di ornare la Sede degli Uffici di Ravenna della Procura della Repubblica - spiega il procuratore Capo Roberto Mescolini - nasce dalla volontà di dialogare con la città attraverso il linguaggio che più la caratterizza nel mondo e la collaborazione con la scuola si è rivelata un’esperienza molto costruttiva soprattutto per il modo in cui si è giunti a scelte condivise e altamente qualificanti. Il dialogo tra le scuole e le Istituzioni, sostiene il Dirigente Scolastico del Liceo “Nervi-Severini”, è una condizione imprescindibile senza la quale per la cultura non c’è sviluppo".

Per la sua realizzazione gli allievi del Corso di Mosaico del Liceo Nervi-Severini, coordinati dai docenti Daniela Caravita e Felice Nittolo, sono partiti dall'immagine “Iconologia” di Cesare Ripa (Perugia, metà del XVI secolo, Roma 1622) accademico e scrittore italiano. Gli studenti sono intervenuti dapprima sulle dimensioni dell'immagine (ingrandendola) in modo da raggiungere le esigenze “musive” e quelle di riferimento dimensionale dettate dalla parete preposta alla collocazione finale del manufatto..

Successivamente, attraverso una ricerca ponderata e finalizzata, sono stati aggiunti: la bilancia nella mano destra intesa come strumento per giudicare, la benda sugli occhi come simbolo di imparzialità, l'occhio e il gioiello con madreperle come è l'Imperatore bizantino Giustiniano nella sua raffigurazione musiva della Basilica di San Vitale, come riconoscimento simbolico al Codex Iustinianus, considerato la base per l'elaborazione del diritto pubblico e privato dei moderni paesi occidentali.

La figura femminile della “Giustizia” è stata collocata su una tavoletta posta in bilico su una sfera, volendo simboleggiare lo sforzo necessario per mantenere il giusto equilibrio. La realizzazione musiva ha comportato una prima fase di ricerca di materiali e la definizione del cosiddetto “campionario cromatico”. Il mosaico ha visto l'utilizzo in gran parte di materiale lapideo con l'aggiunta di alcune paste vitree: i cosiddetti “smalti”. L'arricchimento di luce è stata ottenuto dai caratteristici ori Bizantini che ci riportano ai tesori delle nostre Basiliche.

I colori dei materiali musivi impiegati sono stati ottenuti secondo mescolanze (misti) che determinano la base della tavolozza cromatica. Nella composizione musiva si mettono in evidenza alcuni particolari come la bilancia, la benda, l'occhio, il gioiello. Il mosaico è stato realizzato con l'apporto determinante della classe 3M che, coordinata dal Prof. Felice Nittolo, ha saputo dare continuità e immediatezza di risultato, e, tramite il lavoro di gruppo e grande disponibilità, ha saputo mettere in evidenza la “creatività” collettiva necessaria per la buona riuscita del Progetto.
 

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