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Cronaca Faenza

Un workshop nella scuola di musica per scoprire il metodo 'Children's Music Laboratory'

Il metodo Children's Music Laboratory (Cml) nasce 30 anni fa ad opera di Elena Enrico come ausilio propedeutico e ritmico del metodo strumentale Suzuki

Un fine settimana all’insegna della musica per circa 80 bambini con i loro genitori nella scuola di musica “Giuseppe Sarti” di Faenza. Da venerdì 4 a domenica 6 maggio si è infatti svolto “The Music Bridge”, un workshop di tre giorni dedicato metodo Children's Music Laboratory (Cml). L’evento, una vera e propria full immersion nella musica, prevedeva tre giorni dedicati al metodo Cml, un progetto che ha lo scopo di stimolare neurologicamente i bambini per attivare le capacità utili ad affrontare gli strumenti musicali nonché a sviluppare gli elementi ritmici, melodici, coordinativi, mnemonici e disciplinari.

Nelle giornate del workshop si sono alternati lezioni, momenti di svago e attività per la preparazione dello spettacolo finale. Domenica, ultima giornata del workshop, il Teatro Masini di Faenza ha infatti ospitato l’esibizione finale dei bambini. Le lezioni sono state tenute, nelle sale del complesso ex Salesiani, da Elena Enrico, creatrice del metodo Cml, Marco Messina, formatore e responsabile del ramo estero, e dai collaboratori abilitati attivi nel territorio faentino, Lorenza Garavini e Martina Drudi. All’iniziativa hanno partecipato anche un'insegnante di Schwäbisch Gmünd, città tedesca gemellata con Faenza.

“L’entusiasmo che i bambini e le famiglie hanno dimostrato durante i tre giorni dell’iniziative ci hanno reso molto felici – spiega Donato D’Antonio, coordinatore artistico e didattico della scuola di musica - La grande partecipazione a questo evento ci ha permesso di far conoscere anche alla comunità faentina questo innovativo metodo di insegnamento. Non abbiamo intenzione di fermarci. Stiamo infatti già ragionando sulle prossime iniziative”. Il metodo Children's Music Laboratory (Cml) nasce 30 anni fa ad opera di Elena Enrico come ausilio propedeutico e ritmico del metodo strumentale Suzuki. È poi diventato un metodo sempre più completo e sviluppato, basato su teorie medico-scientifiche riconosciute, ed è diventato una realtà presente in tutte le scuole Suzuki italiane, nonché in molte scuole al di fuori di questo metodo. Il metodo ha poi varcato i confini italiani ed è stato introdotto in varie scuole Suzuki tedesche, polacche, olandesi; è inoltre in fase di sperimentazione in Francia, Spagna, Inghilterra. Nella scuola di musica “Sarti” il metodo è stato introdotto 7 anni fa dalla docente Lorenza Garavini, e ha portato a uno sviluppo notevole del ramo infantile prescolare della scuola, con circa 70 bambini (quindi 70 famiglie) iscritti ogni anno. Le competenze che questi bambini acquisiscono nel corso degli anni sono di grande aiuto all'approccio strumentale, anche se non specificamente Suzuki, e portano ad un maggiore coinvolgimento delle famiglie nella vita e nelle attività scolastiche.

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