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Venerdì, 19 Aprile 2024
Cronaca

Una commissione d'indagine su Marinara: scontri e interrogativi sulla 'cattedrale nel deserto'

La 'burrasca' torna ad abbattersi su Marinara, il porto turistico di Marina di Ravenna, in una commissione consiliare dai toni - com'era facilmente prevedibile - molto accesi

La 'burrasca' torna ad abbattersi su Marinara, il porto turistico di Marina di Ravenna, in una commissione consiliare dai toni - com'era facilmente prevedibile - molto accesi. A gennaio il capogruppo della Pigna Veronica Verlicchi ha depositato una mozione per chiedere l'istituzione di una commissione d'indagine per fare luce sul caso, da anni al centro di polemiche provenienti da diverse parti politiche (e non): giovedì si sono dunque riunite la commissione consiliare 1 "Affari istituzionali, partecipazione e sicurezza", la 5 "Bilancio, partecipate, personale e patrimonio" e la 3 "Assetto del territorio" per decidere se istituire o meno la commissione d'indagine sui rapporti tra il comune e la società Seaser spa (la ditta concessionaria di Marinara), presentata dai consiglieri d'opposizione Verlicchi, Alberghini, Tavoni, Rolando e Biondi (Lega Nord), Manzoli (Ravenna in Comune), Maiolini e Panizza (Gruppo misto), Tardi (CambieRà) e Ancisi (Lista per Ravenna)

"La finalità della commissione d'indagine, oltre ad accertare eventuali responsabilità amministrative da parte del Comune di Ravenna nell'interesse pubblico e del Comune stesso nella gestione degli obblighi derivanti dalla Convenzione Comunale vigente, è anche quella di accertare tutte le inadempienze che impediscono a Marinara di diventare ciò che avrebbe dovuto essere: un porto turistico capace di attrarre quote di turismo legato al diporto - ha spiegato Verlicchi nell'introduzione - Ci troviamo con il rischio di un'ennesima cattedrale nel deserto". Sono diversi i punti della convenzione stipulata tra il Comune, l'Autorità di sistema portuale e Seaser Spa per l’attuazione del progetto urbanistico relativo al comparto del porto turistico che, secondo la consigliera, non sarebbero rispettati: "Ci risulta ci siano abitazioni non utilizzate a scopo turistico, come invece prevedeva l'accordo; era prevista la realizzazione di una diga foranea, ma non ve n'è traccia; il Comune di Ravenna aveva una fideussione nei confronti di Seaser: perchè questi soldi non sono stati incassati? L'accordo prevedeva anche delle penali: perchè il Comune non le ha mai richieste? Quali sono stati i controlli svolti dal Comune sulla società, posta in liquidazione nel 2017? Ma ciò che ci indigna di più è un'altra cosa: il mancato accatastamento dei posti barca implica un mancato introito per le casse comunali. Il Comune non ha mai richiesto ai diportisti di pagare l'Imu e la tassa sui rifiuti. E chi l'ha pagata? I cittadini ravennati. Parliamo di almeno due milioni di euro, soldi pubblici non incassati dal comune. Tra i diversi obblighi, inoltre, c'era anche quello di terminare i lavori entro 2500 giorni dalla data della stipula del contratto, scaduti il 30 marzo 2012: oggi di giorni ne sono passati più di 5000. In caso di inosservanza, così com'è stato, l'Autorità portuale aveva il diritto di chiedere a Seaser una penale di 100 euro al giorno, quindi oltre 500mila euro: soldi che non sono mai stati richiesti. Non solo: la stessa Autorità portuale avrebbe potuto riscuotere, grazie a una fideussione di garanzia, ben cinque milioni di euro per inadempienza nella manutenzione del bene, ma non l'ha mai fatto".

L'assessore all'urbanistica Federica Del Conte ha preso brevemente la parola (dal momento che non si trattava di discutere del caso, ma semplicemente di decidere se istituire o meno una commissione d'indagine), seppur con parole decise: "E' una commissione importante quella di oggi - ha spiegato l'assessore - perchè è imbarazzante sentire quante inesattezze siano state elencate. Dal punto di vista urbanistico ci è voluto tanto tempo, questo è vero: il punto è che la società Seaser ha avuto problemi economici che hanno portato al protrarsi dei tempi, ma che non hanno evidenziato momenti di inerzia". Il funzionario di Ravenna Entrate Paolo Fenati ha poi brevemente spiegato come i posti barca "siano stati in realtà accatastati dal 30 marzo 2015 definendola rendita in 93mila euro, cosa che ha dato il via a un ricorso in merito tutt'ora aperto", mentre un secondo funzionario ha sottolineato alcuni aspetti che cozzano con quanto presentato nel documento firmato dai consiglieri d'opposizione, tra cui l'impianto anti-incendio che, secondo quanto spiegato dai tecnici, sarebbe stato realizzato e collaudato. Tanti i dubbi e le discrepanze ma, come giustamente sollevato da più consiglieri, "la commissione consiliare non è un Tribunale": per cercare di fare luce sul caso, la soluzione proposta da Verlicchi è, appunto, quella di istituire la commissione d'indagine. "Lo dobbiamo ai nostri cittadini - ha concluso il consigliere della Pigna - E' una questione aperta da troppi anni e per noi vale la pena approfondire la questione e chiarire". La 'palla' passa ora al consiglio comunale: i gruppi d'opposizione hanno già espresso l'intenzione di votare a favore della richiesta dell'istituzione di una commissione d'indagine, mentre i gruppi consiliari di maggioranza si sono riservati di decidere in consiglio.

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