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Cronaca Fusignano

Unioni a confronto: presente e futuro della Bassa Romagna

Il convegno è moderato da Nadia Carboni, dirigente dell’Unione dei Comuni della Bassa Romagna

Giovedì alle 15 all’auditorium “Arcangelo Corelli” di Fusignano, in vicolo Belletti 2, ci sarà il convegno dal titolo “Quale futuro per le Unioni dei Comuni?”, un’occasione di approfondimento sulla governance della Bassa Romagna e un confronto tra il modello italiano e quello francese. L’apertura dei lavori sarà affidata a Luca Piovaccari, presidente dell’Unione dei Comuni della Bassa Romagna. Seguirà l’intervento di Andrea Piazza, di Poleis, sull’evoluzione delle unioni dei Comuni in Italia e le specificità dell’Emilia-Romagna. Poleis è un’azienda di Modena specializzata in strategie di governance; l’Ucbr ha commissionato uno studio, presentato nel 2016, che possa fornire tutti gli elementi utili all’adozione delle future strategie sull’evoluzione e l’integrazione dei servizi sul territtorio.

Successivamente interverrà Marzia De Donno, dell’Università di Ferrara e della Spisa, per un excursus sulla disciplina intercomunale in Francia, cui farà seguito la testimonianza diretta di Philippe Meinen, direttore generale del Comune di Delle (Communauté de Communes du Sud Territoire de Belfort). Un confronto tra diversi modelli di governance possibili sarà il tema dell’intervento di Marco Mordenti, direttore generale dell’Unione dei Comuni della Bassa Romagna. Le conclusioni saranno affidate a Emma Petitti, assessora al Bilancio e al Riordino territoriale della Regione Emilia-Romagna, e all’onorevole Gianclaudio Bressa, sottosegretario alla Presidenza del Consiglio dei ministri. Il convegno è moderato da Nadia Carboni, dirigente dell’Unione dei Comuni della Bassa Romagna.

“In questi anni abbiamo lavorato affinché l’Unione dei Comuni della Bassa Romagna diventasse il luogo in cui coordinare e mettere a sistema le politiche di sviluppo territoriale dei singoli Comuni - sottolinea Piovaccari -, nella consapevolezza che solo la dimensione sovracomunale possa garantire adeguati investimenti e le professionalità necessarie per realizzare progetti significativi. Le singole realtà territoriali risultano spesso di dimensioni troppo limitate per sviluppare politiche efficaci in grado di rendere i nostri territori attrattivi. Penso al grande lavoro fatto sui temi del welfare, della sicurezza, della semplificazione, delle politiche energetiche che ci ha consentito di avere una strategia di promozione complessiva del territorio in grado di sfruttare le sinergie derivanti dalla massa critica dell’Unione. Oggi si è raggiunto un diffuso consenso sull’utilità dello strumento sovracomunale per reperire risorse e realizzare attività non possibili a livello locale. Resta aperta la sfida di come coniugare la centralità dell’Unione con l’esigenza di valorizzare le singole identità locali, coinvolgendo i cittadini, le rappresentanze e gli amministratori attraverso nuovi meccanismi di governance, tema che sarà al centro del convegno del 28 settembre”.

“L’iniziativa chiude una prima fase di quel percorso di revisione interna della nostra Unione avviato circa un anno fa - conclude Piovaccari -. La fase successiva sarà quella di condividere con i portatori di interesse del territorio un nuovo patto per lo sviluppo che consenta di mettere in campo strategie comuni per far crescere la Bassa Romagna. Il contesto attuale ci consente di guardare a questa nuova fase costituente con positività, con l’obiettivo di mettere insieme le migliori eccellenze del territorio attorno ai tre assi individuati dalla giunta dell’Unione: attrattività, sostenibilità e innovazione”.

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