Si avviano verso la conclusione i lavori curati dal Consorzio di Bonifica della Romagna Occidentale per la realizzazione di opere per il miglioramento della viabilità a uso pubblico e privato nei comuni di Palazzuolo sul Senio e Firenzuola e per il potenziamento dell’acquedotto rurale denominato Badia della Valle, nel comune di Marradi. Gli interventi, per un importo complessivo di 749,768,13 euro, sono stati finanziati per 640.729,52 euro dalla Provincia di Firenze grazie a un bando regionale riguardante le azioni previste dal Piano Regionale di Sviluppo Rurale (Prsr-Misura 125) per il miglioramento della competitività del settore agricolo e forestale.

Le opere riguardano tre strade a Palazzuolo sul Senio (strada Cà Maggiore, strada Fantino e strada Lozzole) e una a Firenzuola (Roncopiano), per un totale di 7,435 km.
In alcuni tratti sono stati effettuati lavori per la messa in sagoma della sede stradale (fossette, taglio di vegetazione, livellamento del piano ecc.) e successivamente si è realizzato - in alcuni limitati tratti -  il piano viabile con conglomerato cementizio. In altri tratti, i lavori hanno riguardato  la sistemazione del piano viabile attualmente in cattive condizioni con la riapertura di cunetta stradale a monte e la rifilatura delle scarpate interessate da numerosi dilavamenti. Si è quindi ripristinato il piano viabile con appositi inerti. Grazie ai lavori eseguiti verrà resa più agevole, in futuro, la manutenzione delle strade e la loro percorribilità, specie nel periodo invernale-primaverile, anche da parte dei mezzi spartineve. Nel pieno rispetto di quanto dettato dal bando pubblico, le pavimentazioni sono state realizzate in calcestruzzo. È quindi stata scartata l’ipotesi di utilizzare conglomerati bituminosi, in virtù delle caratteristiche delle strade, assimilabili per ubicazione (al di fuori del centro urbano), tipo e intensità di transito e geomorfologia alla viabilità intesa come forestale.

Per quanto riguarda invece l’acquedotto rurale Badia della Valle, nel comune di Marradi, i lavori eseguiti porteranno a eliminare le diffuse carenze strutturali dell’impianto. In dettaglio, si prevede di adeguare le opere di captazione e i serbatoi alle norme vigenti in materia di acque destinate al consumo umano. È stato inoltre installato un impianto automatico di clorazione alimentato con un pannello fotovoltaico in luogo del cloratore manuale esistente. Per risolvere i problemi di perdite di rete e di occlusioni dovute a depositi di calcare, è poi prevista la sostituzione delle condotte – attualmente per la maggior parte in acciaio – con tubazioni in polietilene ad alta densità. Le nuove condotte verranno poste in opera nel medesimo tracciato percorso attualmente dall’acquedotto, il che rappresenta la soluzione ottimale per minimizzare le interferenze con le colture in atto, mitigare l’impatto idrogeologico e facilitare le successive operazioni di manutenzione.

«La disponibilità di acqua e di vie di accesso è una precondizione di qualunque insediamento umano – afferma il presidente del Consorzio di Bonifica della Romagna Occidentale, Alberto Asioli. – Questa esigenza è particolarmente avvertita nel territorio collinare e montano del nostro Appennino, dove una delle principali fonti di rischio idrogeologico è l’abbandono per la carenza di queste indispensabili infrastrutture. Per questo motivo, il Consorzio è in prima linea nell’attuazione delle misure del Piano di sviluppo rurale relative all’acquedottistica e alla viabilità. Nel successo delle iniziative è determinante la sperimentata progettualità dell’ente e la sua vicinanza alle istanze dei consorziati.»