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Cronaca

Palestre tra protezioni in plexiglass e allenamenti al parco: "Ma per le sale attrezzi sarà dura"

La palestra ravennate pensa a termoscanner e protezioni in plexiglass per riprendere le attività, ma intanto funziona il pacchetto di lezioni a distanza

Mentre la vita dei ravennati inizia a sperimentare nei primi giorni di maggio un ritorno alla normalità post-Coronavirus, ci sono tanti settori della nostra quotidianità che rimangono ancora appesi in un limbo fatto di dubbi e controversie. Fra questi c'è naturalmente l'attività sportiva. Infatti se da un lato giungono le prime aperture per i centri sportivi, dall'altro rimangono ancora numerose limitazioni per salvaguardare la salute dei cittadini. Nel frattempo molte palestre ravennati si sono mosse con videolezioni per mantenere un rapporto a distanza con i propri clienti in attesa di ulteriori sviluppi.

"Stiamo aspettando le nuove disposizioni - racconta Elisabetta Tredici della palestra Move It di Ravenna - Noi ci siamo già mossi per ordinare i termoscanner, le protezioni in plexiglass e per prendere accordi per la sanificazione. Chiaramente si tratta di costi che, a fronte di tre mesi di chiusura, sono per noi molto alti. Alcuni centri sportivi medio-grandi forse avrebbero più convenienza a stare chiusi piuttosto che lavorare con ingressi contingentati. Aprire con le giuste limitazioni non è conveniente. Vediamo cosa accadrà".

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Palestra in sicurezza: quali saranno le nuove strategie?

La titolare della palestra ravennate ci spiega anche il futuro prossimo degli spazi di allenamento al chiuso, raccontando il ritorno in palestra degli utenti. "La difficoltà ci sarà, ma se tutti ci adeguiamo, se ci verranno incontro con affitti e utenze, allora potremo aprire su appuntamento, scaglionare gli orari, mantenere le distanze, mettere dei segnali sul pavimento per aiutare le persone a evitare contatti. Per i corsi penso che si possa fare. Per la sala attrezzi sarà più complesso e dal punto di vista economico sarà dura. Ci vorrebbe un finanziamento a fondo perduto per affrontare queste spese. E , parlando di misure anticontagio, la titolare della palestra svela alcune idee per permettere agli atleti di tornare in palestra: "La sicurezza deve essere al primo posto. Ci sarà bisogno di copriscarpe e calzari. Docce e spogliatoi saranno chiusi, lasceremo aperti solo i servizi igienici con gli appositi igienizanti".

Videolezioni, corsi interattivi e allenamento all'aperto

La palestra Move It che fino all'inizio dell'emergenza si avvaleva dell'aiuto di 15-16 collaboratori, non è rimasta completamente ferma in questo periodo, proponendo ai propri utenti e a tutti gli interessanti video sui social per proseguire gli allenamenti. Ma dal 4 maggio si è deciso di fare un salto di qualità, anche per gratificare l'attività dei propri trainer che per tre mesi hanno proposto lezioni gratuite. "Adesso stiamo provando un pacchetto di lezioni a prezzo ridotto. In questa formula il pagamento è previsto perché trainer e clienti possono interagire durante l'allenamento per chiedere consigli e verificare se una postura è sbagliata". 

E' nato così un vero e proprio calendario di corsi online che comprendono yoga, pilates, hip hop, cardiofit e varie altre disclipline che sfruttano le piattaforme Zoom e Google Meet per mettere in collegamento allenatori e allievi. Questa prima settimana di attività ha richiamato una quarantina di partecipanti e già nella mattinata di lunedì sono arrivate adesioni da parte di nuovi utenti. "Siamo mediamente contenti - afferma la titolare - Chiaramente non è una forma di guadagno, piuttosto è una maniera per rimanere in contatto con il pubblico e ritrovare l'atmosfera della palestra, importante sia per i clienti che per i trainer".

"Un'altra proposta che abbiamo pensato è quella di poter lavorare all'aperto, in un parco. Vedremo se ci sarà dato il permesso - conclude l'imprenditrice, che dimostra di avere tante idee senza dimenticare l'importanza per la salute di tutti - L'apertura tanto discussa del 18 maggio per molti di noi sarà comunque difficile, perchè ci vorrà tempo per adeguarsi alle norme di sicurezza".

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