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Martedì, 16 Aprile 2024
Cronaca

Voucher, dopo l'abolizione un'impresa su 5 rinuncia al lavoro accessorio. "300mila posti in meno"

Confesercenti: "La stagione turistica estiva è alle porte e c’è bisogno di una normativa che regoli le prestazioni occasionali e saltuarie, di cui le imprese hanno assolutamente necessità"

A più di due mesi dall’abolizione dei voucher, non sono stati individuati strumenti diversi per poter retribuire il cosiddetto "lavoro accessorio". "Il tempo stringe - commenta Confesercenti - la stagione turistica estiva è in avvio e c’è bisogno di una normativa che regoli le prestazioni occasionali e saltuarie, di cui le imprese hanno assolutamente necessità. Con danno anche per i lavoratori: secondo un sondaggio condotto da Confesercenti, dopo l’abolizione dei voucher, il 21% delle imprese è intenzionato a rinunciare del tutto al lavoro accessorio. In termini assoluti, si tratta della perdita circa 300mila "mini-jobs" che si sarebbero aperti questa estate".

Confesercenti, sulla regolamentazione del lavoro accessorio, è intenzionata a coinvolgere anche i parlamentari locali. "La proposta di estensione e la semplificazione del lavoro intermittente è positiva e apprezzabile, perché va nella direzione di un maggiore e più semplice utilizzo dello strumento, ma non ci pare risolutiva del buco normativo creatosi con l’eliminazione dei buoni per il lavoro accessorio che coprivano esigenze diverse delle imprese, legate a dinamiche del tutto imprevedibili e saltuarie. Lavoro intermittente e lavoro occasionale danno risposte a situazioni differenti. Siamo quindi favorevoli ad ipotesi che colgano le necessità lavorative puramente occasionali, anche introducendo per la prima volta nel nostro ordinamento un tetto massimo di utilizzo da parte delle imprese. Un limite che, purché sia adeguato, permetterebbe di stanare eventuali abusi e, allo stesso tempo, di mantenere quella flessibilità necessaria per intercettare la domanda turistica e commerciale legata alla prossima stagione estiva. Stagione che, dalle nostre parti, registra ancora una domanda inevasa di lavoro nel settore turistico. E su questo un invito: se ne parli e discuta senza forzature fuori luogo e fuori dal tempo".

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