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Venerdì, 19 Aprile 2024
Economia

Turismo, abolito il Parity rate: "Una scelta che premia la libertà di mercato"

"Dopo il Parity rate, chiediamo dunque al Governo di spendersi nel turismo e nelle infrastrutture. Al turismo nazionale servono risposte vere", affermano

“Finalmente una scelta che ha premiato la libertà di mercato. Un mercato che la richiede fortemente e che ha fatto proprio della libertà tariffaria, ove possibile, la sua forza”. Così il presidente di Assoturismo- Confesercenti, Claudio Albonetti, e il presidente Nazionale Assohotel, Filippo Donati, commentano l'approvazione da parte dell'Aula della Camera del provvedimento, da tempo richiesto con forza dall’organizzazione al Governo ed a tutte le forze parlamentari, che consente agli hotel di praticare prezzi più bassi rispetto alle offerte degli intermediari online. La norma annulla, in definitiva, le odiose clausole che vietavano agli albergatori di praticare alla clientela finale prezzi a condizioni migliori rispetto a quelli applicati dalle stesse imprese tramite intermediari terzi, premiando non solo gli imprenditori delle strutture ricettive, ma anche e soprattutto il consumatore finale che potrà avere la possibilità di ottenere la migliore tariffa sul mercato digitale.

“Siamo sulla buona strada – sottolineano Albonetti e Donati – ma per realizzare un reale cambiamento resta il problema della tassa di soggiorno che va trasformata da gabella medievale in vera tassa di scopo. L’Italia prenda esempio dalla Francia, da Parigi in particolare. Nella capitale francese, guidata dal sindaco Anne Hidalgo, in seguito ad un accordo tra Comune, Airbnb e gli altri principali portali on line, il gruppo californiano si è impegnato a prelevare direttamente la tassa di soggiorno sul conto corrente dei turisti: 0,83 euro a notte che verranno riversati nelle casse del Comune. Si tratta di un accordo che potrebbe essere esteso anche alle destinazioni turistiche italiane, garantendo possibili nuovi vantaggi anche per le nostre categorie ricettive, costrette a subire una concorrenza sleale dai tanti esercenti abusivi che utilizzano le piattaforme online per vendere camere o posti letti senza autorizzazione. “Dopo il Parity rate, chiediamo dunque al Governo di spendersi nel turismo e nelle infrastrutture. Al turismo nazionale servono risposte vere”, chiudono

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