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Venerdì, 29 Marzo 2024
Economia

Agricoltori GTA duri con le associazioni sindacali: "Più compattezza"

La manovra Salva-Italia per l'agricoltura rappresenta molte tasse e niente sviluppo. E' il pensiero del gruppo di Faenza degli allevatori del GTA, che se la prendono con le organizzazioni sindacali

La manovra Salva-Italia per l'agricoltura rappresenta molte tasse e niente sviluppo. E' il pensiero del gruppo di Faenza degli allevatori del GTA. Dicono in una nota: “Gli agricoltori percepiscono il grave momento di crisi dell’Italia e sono pronti a fare la loro parte, ma sono dell’idea che l’eccessivo carico di tasse senza azioni di rilancio per il  settore,  non sia sopportabile dalle aziende agricole già alle prese con una lunga crisi strutturale, a fronte di una la politica che da molto tempo ritiene l’ agricoltura un fardello di cui liberarsi”.

“Possiamo accettare l’aumento dei contributi previdenziali, e in parte anche l’IMU (tassa sugli immobili) per la casa, ma tassare i fabbricati agricoli strumentali all’attività sarebbe chiedere troppo agli agricoltori. Diventa inevitabile una riflessione in ordine ai dubbi di legittimita’costituzionale del provvedimento, perche’ quella “capacita’ contributiva” sancita dalla Costituzione, secondo cui tutti devono concorrere alle spese dello Stato,  impedisce di fatto agli agricoltori di poterlo fare in ragione della loro progressiva riduzione dei redditi, come dimostrano tutti gli indicatori ufficiali, nazionale e comunitari. Per salvare l’ Italia non possiamo condannare definitivamente l’ agricoltura italiana”

“Siamo di fronte a una “battaglia” puramente sindacale che le nostre organizzazioni professionali dovrebbero affrontare convintamente  e in modo unitario.  E invece anche questa volta non si capisce il perché , le associazioni marcino in ordine sparso o addirittura in alcuni casi non ne parlino proprio, in nome di una presunta “responsabilità”. Se anche stavolta non riescono a darsi una strategia unitaria, per cercare di limitare i danni della “stangata” c’è proprio da chiedersi se vale la pena “tenere in vita” 4 associazioni o sarebbe meglio operare dei tagli (restando in tema di economia) e smettere di pagare certe tessere sindacali. Siamo pienamente convinti che sia giunto il momento per gli agricoltori di dare una vera svolta alla rappresentanza sindacale”.

“A peggiorare ancor più la situazione bisogna sottolineare il fatto che ci hanno escluso per ora dalle agevolazioni per lo sviluppo, quindi con questa manovra molte tasse e niente in cambio, quando si potrebbero fare molte azioni a costo zero per le casse dello stato, che darebbero qualche certezza in più a noi agricoltori (tagli alla burocrazia, semplificazione, regolazione dei mercati, ecc.).
In questo difficile momento per il nostro paese, le associazioni agricole hanno il dovere di darci un segnale tangibile; diversamente questa sarebbe l’ ennesima prova che non sono degne di essere chiamate tali. Infine rileviamo che ancora una volta la politica (regionale in questo caso), fa demagogia pubblicizzando i tagli alla burocrazia in agricoltura mentre sta solo spostando alcune pratiche poco importanti per non dire quasi inutili,  ai centri CAA delle professionali agricole”.

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