rotate-mobile
Economia

Commercio, piove sul bagnato. Confesercenti: "C'è un clima di sfiducia pervasiva"

Dalle rilevazioni elaborate dall’Osservatorio Confesercenti su commercio al dettaglio e attività del turismo nei primi 6 mesi del 2014, il saldo tra aperture e chiusure di imprese in provincia di Ravenna è negativo in tutti comparti merceologici

Tempo nuvoloso in tutti i sensi. La tanto attesa ripresa, per commercio e turismo, non si è ancora materializzata, anzi. La crisi prolunga i suoi effetti. Dalle rilevazioni elaborate dall’Osservatorio Confesercenti su commercio al dettaglio e attività del turismo nei primi 6 mesi del 2014, il saldo tra aperture e chiusure di imprese in provincia di Ravenna è negativo in tutti comparti merceologici, fatta eccezione per il mercato dell'auto.

"Nel 2014 prosegue infatti implacabile l’emorragia di imprese nei due settori - evidenziano dall'associazione di categoria -. A pesare, ed è indicativo, è soprattutto il calo delle iscrizioni al registro imprese nel settore turistico, in particolare per bar e ristoranti, a testimonianza di un clima di sfiducia pervasiva e preoccupante in Italia e con i suoi riflessi anche in provincia di Ravenna. Nel commercio al dettaglio prosegue l’emorragia dell’abbigliamento, delle edicole, degli articoli per “fumo elettronico”. In riduzione anche gli agenti e rappresentanti di commercio".

Il saldo negativo dei primi 6 mesi di commercio e turismo supera da solo il saldo complessivo, sempre nei sei mesi, di tutte le imprese (-66) secondo i dati del Registro Imprese della Camera di Commercio di Ravenna. "È ancora fin troppo evidente il persistere di un clima di incertezza sul futuro e un andamento negativo per le piccole e medie imprese schiacciate da oneri troppo alti e da una domanda interna ancora debole - osservano dal Confesercenti -. I nostri associati segnalano andamenti e vendite (anche quelle di fine stagione) sotto le aspettative, così come una stagione estiva sotto tono oltre che bagnata".

"C’è una attività in crescita, con tutto quello che ciò determina e non solo sull’arenile, ovvero quella dell’abusivismo commerciale e delle attività irregolari e di concorrenza sleale, sempre più eterogenea e che intacca anche turismo e servizi - puntualizzano da Confesercenti -. Il problema, comunque, rimangono i consumi, che sono ancora in una fase acuta di crisi (e va ancora riscontrato l’effetto degli 80 euro in più in busta paga che aveva segnato attese), e dall’altra parte il peso complessivo del fisco e degli oneri di gestione".

"Se non si risolleva la domanda interna le piccole imprese che ad essa fanno riferimento chiuderanno in numeri sempre maggiori contribuendo ad esacerbare la spirale di disoccupazione e povertà imboccata in Italia, oltre che la desertificazione dei paesi e delle località - avvertono dall'associazione di categoria -. La politica discute di riforme istituzionali, elettorali (e di ostruzionismo), cose importanti certo, ma la prima vera e grande priorità qui come in Europa è l’economia e la sua ripresa accompagnata ad un più forte clima di fiducia. Svolta fiscale incisiva e coraggiosi interventi di riduzione della spesa pubblica sono sempre più indispensabili. Altrimenti sarà impossibile invertire la tendenza negativa che il nostro Paese sta pagando da troppo tempo con le conseguenze che tocchiamo con mano ed evidenza anche nel territorio provinciale".

Si parla di

In Evidenza

Potrebbe interessarti

Commercio, piove sul bagnato. Confesercenti: "C'è un clima di sfiducia pervasiva"

RavennaToday è in caricamento