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Giovedì, 28 Marzo 2024
Economia Cervia

Cervia, Asshotel contro la tassa di soggiorno: "Vendere le azioni di Hera"

Afferma Asshotel Cervia: "Intorno a noi, comuni vicini come Ravenna e Cesena, trovandosi nella condizione di dover "far cassa" hanno scelto di procedere alla vendita di azioni Hera, come da noi indicato".

Confesercenti Cervia torna a ribadire il disappunto sulla tassa di soggiorno, evidenziando attraverso il presidente di Assohotel Cervia, Paola Brunelli, che "ci sarebbero state altre possibilità di reperire le risorse necessarie, per fare gli investimenti di cui Cervia ha assolutamente bisogno. Nel piano Innova Cervia, presentato insieme ai colleghi di Federalberghi, avevamo indicato nel dettaglio dove era possibile recuperare risorse. E la dimostrazione che avevamo ragione è puntualmente arrivata. Intorno a noi, comuni vicini come Ravenna e Cesena, trovandosi nella condizione di dover "far cassa" hanno scelto di procedere alla vendita di azioni Hera, come da noi indicato".

L'associazione cita il caso di Ravenna: "Nel 2015, ha messo in vendita 4,5 milioni di azioni, incassando 10 milioni di euro, con una plus valenza di 4 milioni. Il sindaco Matteucci, giustamente, parla di “guadagno record". Lo stesso Comune poi, procederà nel 2016 con dismissioni patrimoniali. Tra l'altro, la vendita di azioni Hera, non indeboliscono il peso del Comune nella governance di Hera, visto che il numero di azioni vendute è inferiore a quelle vendibili, cioè libere dal patto di sindacato. Per quanto riguarda invece il comune di Cesena, anche qui il guadagno è stato cospicuo. Sono state poste in vendita circa 2,2 milioni di azioni con un incasso di oltre 5,1 milioni di euro. Ma il Sindaco Lucchi ha fatto rilevare come, a fronte di un valore storico delle azioni pari ad 1 euro, sono state vendute ad euro 2,34, con un ottimo guadagno".

Chiosa Brunelli: "Sono due esempi di amministrazione che ci convincono e ci confermano che le nostre proposte non erano “ lunari “ ma molto terrestri e siamo dispiaciuti che il nostro Sindaco abbia intrapreso la strada dell'imposta di soggiorno, di fatto scaricando solo sul sistema alberghiero il recupero di risorse. Aggiungiamo anche che, la prima bozza della finanziaria attualmente in discussione in Parlamento, prevedeva uno sblocco parziale del patto di stabilità; se ciò sarà, anche Cervia potrebbe utilizzare parte del denaro che ha in banca, al momento intoccabile. In questo caso, alcuni milioni di euro spendibili subito per le opere di cui abbiamo bisogno. Che dire poi, della recente novità del bilancio regionale. Anche in questo caso, si prevede lo stanziamento di 20 milioni per la riqualificazione delle aree turistiche e, quindi, la possibilità di altre risorse destinabili alla riqualificazione urbana, anche se da dividere tra le località della costa. In questo caso sarà necessario avere pronti progetti immediatamente cantierabili per ottenere tali finanziamenti".

Brumelli rivolge un ultimo appello a Coffari, chiedendogli di ripensare all'introduzione dell' imposta di soggiorno "perché, come ci ha insegnato lui, le cose possono cambiare strada facendo e, le decisioni prese, possono essere rivedute, per il susseguirsi di nuovi avvenimenti. Così come ha cambiato opinione, rispetto alle sue promesse della campagna elettorale, attribuendo responsabilità alla finanziaria, ora può, per davvero, ri-cambiare opinione sull'imposta di soggiorno; in questo caso dimostrerebbe coerenza che, nel mondo politico è sempre raro trovare. Un passo indietro a volte è sintomo di un carattere ancora più forte di quello che si avrebbe, andando avanti come un treno; questa volta sarebbe saggio cambiare direzione".

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