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Benetton chiude 4 negozi in Romagna, allarme dei sindacati: "87 lavoratori a rischio"

Filcams Cgil, Fisacat Cisl e UilTus Uil esprimono forte preoccupazione per la sorte dei lavoratori dei punti vendita Benetton di Ravenna, Cesena, Cesenatico, Pesaro e Sinigallia

Filcams Cgil, Fisacat Cisl e UilTus Uil esprimono forte preoccupazione per la sorte dei lavoratori dei punti vendita Benetton di Ravenna, Cesena, Cesenatico, Pesaro e Sinigallia. Si tratta in tutto di 87 persone, tra lavoratrici e lavoratori, di cui circa una trentina nei due negozi di Ravenna. “Sono già partite le procedure di mobilità. La chiusura del punto vendita di via Cavour a Ravenna è prevista per il 31 luglio; mentre il punto vendita dell’Esp chiuderà il 31 agosto”, scrivono i sindacati.

“I punti vendita in questione fanno capo tre soci che da decenni gestiscono le aziende sul territorio. Le società a marchio Benetton dal 2009, con l’inizio della crisi, hanno accusato perdite di fatturato sempre più pesanti e i vari punti vendita hanno sofferto sempre maggiormente. Negli anni c’è sempre stato un equilibrio tra i punti i vendita e l’intervento economico di sostegno della casa madre, ma la situazione è precipitata nel 2009 con l’inasprimento della crisi, fino a quando nel febbraio scorso Benetton ha interrotto la fornitura dei punti vendita in questione. I sindacati,  - chiariscono - con il mandato dei lavoratori, hanno richiesto un incontro alle società per avere chiarimenti e rassicurazioni sul futuro occupazionale; il 16 aprile scorso al primo confronto tra le parti si è attivata la cassa integrazione in deroga con un accordo per i mesi di maggio e giugno 2014 nella speranza che nel frattempo il piano di ristrutturazione aziendale presentato dalle tre società fosse accettato dalla Benetton. Il piano prevedeva la chiusura di due punti vendita per potere salvare il resto e garantire il futuro occupazionale di gran parte dei lavoratori”.

“Purtroppo ad oggi il piano di ristrutturazione non è stato accettato dalla proprietà, anche perché le tre società hanno nei confronti di Benetton una situazione debitoria pesante. A fronte di una sollecitazione dei sindacati si sono scongiurate 87 lettere di licenziamento individuali e si è proceduto con l’avvio della mobilità che ha permesso alle parti di sedersi al tavolo di contrattazione nel tentativo di gestire al meglio i numerosi esuberi. - sottolineano Filcams Cgil, Fisacat Cisl e UilTus Uil - I sindacati richiamano apertamente l’attenzione, anche delle istituzioni,  sulla grave vicenda che comporterà un numero molto alto di licenziamenti nei prossimi mesi e la perdita di un marchio storico come Benetton su diversi territori della Romagna. I sindacati chiedono in maniera sollecita alla proprietà Benetton di sedersi al tavolo negoziale per cercare ogni soluzione possibile per mantenere aperti almeno alcuni punti vendita attraverso anche una gestione diretta; non è possibile infatti che un marchio storico e importante come Benetton abbandoni completamente città come Ravenna, Cesena, Cesenatico, Pesaro e Senigallia. La chiusura dei negozi lascerebbe senza lavoro un numero di lavoratori enorme, che con difficoltà troveranno l’opportunità di un nuovo lavoro nel settore stante la crisi delle attività commerciali sul territorio. I sindacati auspicano che al prossimo incontro con le 3 società che gestiscono i negozi Benetton, previsto per il 17 luglio, possa essere presente anche la proprietà Benetton. Sarebbe importante per dare una concreta possibilità di preservare il posto di lavoro ai tanti lavoratori che vantano una lunga anzianità e dunque un’ottima professionalità all’interno dei punti di vendita Benetton”.

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