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Bilancio del Comune, le 9 priorità di Confcommercio

Confcommercio Ravenna ha analizzato il Bilancio del Comune di Ravenna per il 2012, ritenendo opportuno evidenziare alcune situazioni prioritarie per il sostegno allo sviluppo dell'imprenditoria ravennate

Confcommercio Ravenna ha analizzato il Bilancio del Comune di Ravenna per il 2012, ritenendo opportuno evidenziare alcune situazioni prioritarie per il sostegno allo sviluppo dell’imprenditoria ravennate. Prima di tutto, nell'ambito della fiscalità locale e burocrazia, l'associazione di categoria ha chiesto “di incentivare l’insediamento e la permanenza delle attività commerciali presenti sia in città che nel forese, mediante interventi sulla fiscalità locale”.

“Tali attività svolgono ormai una funzione sociale insostituibile a favore dei residenti soprattutto per le fasce più deboli come ad esempio gli anziani, che sarebbero i primi ad essere colpiti dalla desertificazione commerciale – osserva Confcommercio -. A questo aspetto è conseguente il tema sicurezza, per tutte quelle aree dove chiudono i negozi e si spengono le insegne trasformandosi spesso in luoghi frequentabili dalla micro-crimininalità piuttosto che dalla cittadinanza. Analogamente, dovrebbe essere snellita realmente la burocrazia che limita e condiziona lo sviluppo-mantenimento-sopravvivenza dell’imprenditorialità locale, mediante un sempre più diffuso utilizzo degli strumenti telematici. Sempre in argomento di semplificazione è auspicabile il massimo coordinamento tra gli uffici dell’Amministrazione per ridurre i tempi burocratici relativi alle autorizzazioni”.

Riorganizzazione norme edilizie a favore dei locali di somministrazione di alimenti e bevande, negozi - “Se da un lato il settore è stato normato da un regolamento comunale inerente la somministrazione su area pubblica fatta negli appositi padiglioni, rimane tuttora non definita la medesima possibilità sulle aree private – osserva l'associazione dei commercianti -. Nel corso degli anni sono state diverse le richieste del mondo della ristorazione e dei pubblici esercizi di poter realizzare analoghe strutture su terreno privato. Questa possibilità permetterebbe di allargare la stagione turistica ed accogliere maggiori clienti nei periodi di forte affluenza legata ad eventi particolari. Così facendo si avrebbero benefici sia sotto il profilo occupazionale, con aumento del numero degli addetti, sia sotto il profilo delle entrate per i relativi tributi riscossi dall’Ente Pubblico. Per ciò che riguarda gli esercizi di vicinato, in particolare in centro storico, nonostante le norme regionali (già dal 1999) raccomandassero l’attenzione da parte dei Comuni alla salvaguardia di un tessuto così importante ma altrettanto fragile, ad oltre 10 anni Confcommercio Ravenna chiede nuovamente all’Amministrazione quella sensibilità che permetterebbe alla città una più concreta salvaguardia del tessuto commerciale esistente disincentivando efficacemente il cambio di destinazione d’uso dei piani terra”.

Imu - “La preoccupazione è forte per quanto riguarda il settore produttivo – analizzano i commercianti -. Tassare le attività che hanno necessità di ampi spazi per la lavorazione vendita e somministrazione dei loro prodotti, si traduce in un impoverimento delle imprese del territorio. Si pensi ad esempio ad un albergo, ad un’attività di ristorazione, ad un’attività in cui viene effettuata la vendita differita, la somministrazione o a talune attività artigianali. Non sempre l’estensione delle attività corrisponde a redditività d’impresa e un’aliquota Imu molto alta, graverebbe negativamente sui bilanci proprio in tempo di crisi”.

Imposte a carattere locale che gravano sulle imprese - “Le piccole e medie imprese, soprattutto quelle del commercio e del turismo, vivono una difficoltà oggettiva legata sia all’ulteriore intervento normativo nazionale, che di fatto le ha penalizzate verso la GDO, sia per il proliferare di nuove imposte locali e/o aumenti di quelle regionali (IPT, tassa provinciale sulla RCA, aumento retroattivo aliquota regionale Irpef, ecc.). Proprio verso queste aziende Confcommercio Ravenna chiede che siano studiati appositi interventi di sostegno e di snellimento degli iter burocratici connessi alla loro attività (esempio certificazione impatto acustico, disponibilità di utilizzo temporaneo del suolo pubblico con tariffe incentivanti, ecc.). Resta comunque necessario non gravarle di ulteriori oneri a livello impositivo pena la non sostenibilità sul mercato di parte di queste aziende”.

Giovani imprese - “Sarebbe utile prevedere tariffe agevolate sulle imposte ed i tributi di competenza comunale per le imprese giovanili – sottolineano i commercianti -. A questo proposito ricordiamo l’impegno di Confcommercio Giovani a sostegno dell’imprenditoria giovanile con apposite linee di credito concordate con i principali istituti bancari della città. Sarebbe utile uguale attenzione nella fase di start-up anche da parte dell’Amministrazione Comunale”.

Tavolo per lo sviluppo economico del territorio - “Al fine di un’idonea programmazione degli investimenti pubblici/privati si chiede venga definito un tavolo di confronto in cui Amministrazione, associazioni imprenditoriali e istituti di credito possano definire annualmente un piano di sviluppo del territorio e delle imprese coordinando gli sforzi e le sinergie su appositi piani di sviluppo – osserva Confcommercio -. Questo al fine di fornire agli investitori certezze sul futuro assetto del territorio e delle reali potenzialità che questo riuscirà ad offrire. Si chiede in sostanza di uscire da una fase di relativa settorialità negli interventi per addivenire all’armonizzazione complessiva con un’ottica di salvaguardia del patrimonio imprenditoriale esistente e contemporaneamente di possibile sviluppo sotto il profilo della competitività territoriale”.

Centro storico wifi - “I progetti di copertura tramite wifi del centro storico sono fino ad ora naufragati, forse anche a causa della mancanza di convinzione della stessa Amministrazione comunale in tale senso. L’approdo crocieristico e la vocazione turistica della città impongono di colmare questo grave ritardo. Non è più pensabile un centro storico senza un collegamento wifi aperto (pur con le opportune limitazioni per evitare abusi dei residenti) proprio nel momento in cui i poli di attrazione commerciale si stanno spostando fuori dal centro storico. L’investimento per una copertura effettiva delle principali vie del centro potrebbe essere contenuta in termini economici e permetterebbe all’Amministrazione la possibilità di immagazzinare dati utilissimi sotto il profilo della promozione della città e dei suoi eventi”.

Accesso al credito - “Alla luce dell’attuale difficoltà e del credit crunch che interessa tutta l’imprenditoria è opportuno che l’Amministrazione favorisca incontri tra le associazioni e i principali istituti di credito al fine di pervenire alla definizione di un plafond pubblico/privato a favore delle imprese del territorio. Questo al fine di rendere più accessibile l’erogazione delle linee di finanziamento che oggi, nonostante i vari strumenti a disposizione, sembrano sempre più difficili da ottenere”.

Sicurezza prodotti-concorrenza scorretta - Confcommercio Ravenna “chiede maggiori controlli da parte della Polizia commerciale nei confronti di quegli esercizi che si stanno ultimamente affacciando nel panorama cittadino, spesso gestiti da persone non comunitarie, relativamente all’etichettatura sulla sicurezza dei prodotti (marchio CE e norme conseguenti). Analogamente si dovrebbe procedere per la verifica del rispetto dei requisiti igienico-sanitari per il settore alimentare, verso gli esercizi che vendono merci, articoli, prodotti, provenienti da paesi dove le “regole” non sempre sono in linea con quelle europee, in vigore”.

 

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