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Blitz a Cortina, Confesercenti non ci sta: "Aggressione mediatica senza eguali"

"L'aggressione mediatica a cui sono sottoposti i commercianti in queste settimane non ha eguali". Inizia così l'intervento del presidente di Confesercenti Cervia, Andrea Casadei Della Chiesa

"L’aggressione mediatica a cui sono sottoposti i commercianti in queste settimane non ha eguali. Un atteggiamento e una campagna stampa ignobile che pare debba ricondurre le storiche disgrazie dell’Italia alla mancata emissione di qualche scontrino fiscale. Che dire poi del metodo “Cortina“ che non possiamo certo condividere, perché è solo la piccola faccia di una medaglia, che non può rappresentare le migliaia di piccole e medie imprese che sostengono concretamente il Paese". Lo ha detto Andrea Casadei Della Chiesa, direttore di Confesercenti Cervia.

"Sta passando la teoria inaccettabile che detenere qualche bene di consumo costoso è un peccato e se ce l’hai, chissà da quali proventi arriva. La lotta all’evasione va fatta e come Associazione non ci siamo mai sottratti a norme che facciano emergere il nero in tutti i campi. A rendere tutto più difficile e complicato, per i commercianti, è la crisi dei consumi".
 
"Gli italiani, con i redditi falcidiati dalla crisi e dalle manovre che quest’anno si sono accavallate l’una dopo l’altra - dice il rappresentante dei commercianti cervelli - comprano meno.  A questo punto pare che l’economia si debba rimettere in moto con le liberalizzazioni che dovrebbero rappresentare la vera “benzina super” per un motore molto spompato.  In premessa c’è da dire che i commercianti, con le liberalizzazioni hanno già dato, a partire dal 1998 con il decreto Bersani. Sarebbe ora che altre categorie facessero altrettanto".

"Anche sugli orari di apertura, da anni - continua Casadei Della Chiesa - c’è molta libertà e, francamente, le norme di questi ultimi mesi sono solo propedeutiche e funzionali alla grande distribuzione che, ancora una volta, avrà la possibilità di drenare denaro pro-domo proprio, sottraendolo alle attività collocate nei nostri centri storici e urbani che sono invece lo specchio della vivibilità dei nostri comuni. Sarà ulteriormente un colpo alla possibilità delle piccole attività di quadrare i propri bilanci e quindi di rimanere aperti. La strada che ha intrapreso anche questo governo non ci piace. Sono oltre 15 anni che si delocalizzano produzioni industriali importanti, perché il nostro costo del lavoro è esorbitante e le nostre grandi imprese sono attratte, perché sono imprese a scopo di lucro, laddove questo costo è 10/15 volte più basso del nostro. Nessun Governo negli ultimi vent’anni ha fatto norme per trattenere le grandi industrie e per favorire l’insediamento da altri paesi. Solo chiacchiere senza nulla di concreto".

"Oggi quindi si è indebolita quell’ossatura industriale che consentiva al nostro sistema-paese di avere una dinamica di consumi interni positiva perché mossa da un’economia virtuosa.  Oggi paghiamo questa inadeguatezza politica, questa miopia di politica economica, di non aver saputo cogliere in un problema anche un’opportunità e francamente è desolante assistere al dibattito fra le parti sociali per far entrare o far uscire più facilmente dal mondo del lavoro dipendenti e operai. Ma di cosa stanno parlando? Il problema rimane quello di crearlo il lavoro, di creare quelle opportunità nei vari sistemi perché le aziende crescano strutturalmente e ne nascano di nuove, senza avvitarsi in discussioni decisamente sterili sul come si entra e sul come si esce. Confesercenti ha presentato anche recentemente norme per far diventare sempre di più il turismo come un’industria e ci sarebbe piaciuto un Governo che, senza la pretesa di metterci un euro, avesse affrontato questo tema con il taglio giusto. Invece niente".
 
"Siamo molto preoccupati perché anche a livello locale i turisti che frequentano Cervia devono essere turisti-lavoratori in attività, perché altrimenti in vacanza non vengono. Fra qualche tempo smetteremo di essere pessimisti, ma dato che siamo in Gennaio, ancora ce lo possiamo permettere.  Siamo appassionati e fiduciosi che la nostra struttura turistica sappia rispondere a questo cambiamento epocale della nostra società e del nostro modo di fare e continuiamo a credere e a pensare che anche una buona dose di ottimismo, sia utile per raggiungere il miglior risultato possibile" conclude il direttore di Confesercenti Cervia.
 

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