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Bolkenstein, balneari in stato di agitazione permanente contro le aste paventate per il 2017

Cna Balneatori, conclude Salimbeni, ''è pronta a partire con la raccolta di firme per la petizione che verrà consegnata al presidente del Consiglio, Matteo Renzi"

I sindacati dei balneari hanno dichiarato lo stato di agitazione permanente. "Mentre in Europa dalla nuova Commissione giungono segnali di maggiore disponibilità al confronto e in altri paesi (Spagna, Portogallo e Croazia) si lavora positivamente, in Italia il termine che il Governo stesso aveva posto 15 ottobre per aprire un tavolo tecnico di lavoro con le imprese e predisporre una legge quadro sulla costa che intervenisse anche sulla vicenda delle concessioni, è scaduto senza che nulla di tutto questo sia accaduto", premette Nevio Salimbeni di Cna Balneatori.

"Anzi - aggiunge - in queste settimane, stanno circolando bozze di legge non firmate – provenienti chiaramente da Ministeri – che vanno nella direzione opposta a quello che i balneari chiedono e a quello che Parlamento e Conferenza Stato-Regioni hanno spesso sostenuto. In sostanza, da quello che si può comprendere, si potrebbe addirittura andare alle aste in un paio d’anni (non riconoscendo nemmeno la proroga già ottenuta al 2020) e rischiare anche di non ottenere un serio indennizzo rispetto agli investimenti fatti rispettando la legge.

Cna, annuncia Salimbeni, raccoglierà "migliaia di firme di imprese in una petizione nazionale già predisposta e ci prepariamo a una grande manifestazione a Roma, prevista per dicembre, se non verrà aperto il promesso tavolo di lavoro. Tavolo a cui si parteciperà con quattro richieste fondamentali". La prima riguarda "la messa in campo di un ampio periodo transitorio, ben oltre il 2020, per adeguare le norme italiane ed europee alle specificità del mondo balneare italiano''. Viene chiesto inoltre ''la ridefinizione della linea di costa, valutando l’alienazione (con diritto di prelazione) di quella parte della costa che ha perso i contorni di demanialità (quella su cui esistono già stabilimenti balneari in regola, per capirci); il riconoscimento in ogni caso del valore commerciale dell’impresa; e l’adeguamento dei maxi canoni pertinenziali a normali valori di mercato e la definizione di nuovi criteri – legati alle entrate reali – di riferimento per tutti gli altri canoni''.

Cna Balneatori, conclude Salimbeni, ''è pronta a partire con la raccolta di firme per la petizione che verrà consegnata al presidente del Consiglio, Matteo Renzi e che riguarderà non solo le imprese balneari ma anche tutte le imprese collegate al comparto spiaggia e turismo, gli artigiani e i clienti che vorranno aderire. Chiediamo con forza ai sindaci della costa e ai candidati presidenti per la Regione Emilia-Romagna di prendere subito posizione e di spingere il Governo a rispettare gli impegni che si era assunto. Allo stesso modo vorremmo che la politica, locale e nazionale, capisse che non si possono mettere in crisi 30.000 imprese balneari lasciandole nell’indefinitezza per anni e obbligandole a non fare più investimenti a scapito di tutta l’economia e del turismo italiano. Nei prossimi giorni comunicheremo modi e forme di questo impegno straordinario dei balneari per ottenere il rispetto delle loro prerogative di imprese creatrici di sviluppo, positiva gestione ambientale e opportunità turistiche per tutto il territorio''.

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