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Venerdì, 19 Aprile 2024
Economia Faenza

Bozza d'intesa per la Coop Ceramica: "Evitare i licenziamenti"

Dopo 8 ore e mezza di trattativa, è stata siglata una Bozza d'intesa che consentirà ai sindacati di presentarsi in Regione martedì per chiedere la Cassa Integrazione in Deroga

Dopo 8 ore e mezza di trattativa, è stata siglata una Bozza d’intesa che consentirà ai sindacati di presentarsi in Regione martedì per chiedere la Cassa Integrazione in Deroga supportati da un piano, da azioni e da strumenti che consentano di gestire gli esuberi attraverso una riorganizzazione ed il rilancio di un’azienda vitale per l’economia e l’occupazione dei  territori imolese e faentino. La Coop ceramica, con oltre 1750 dipendenti ed una produzione di oltre 20 milioni di metri quadrati di piastrelle (all’inizio della crisi ne faceva circa 35 milioni) è infatti uno dei maggiori gruppi italiani produttori di piastrelle (4 siti divisi su Imola, Borgo Tossignano; Casalfiumanese, Faenza) e che, nella crisi che ha colpito il comparto, l’ha vista utilizzare per prima i Contratti di Solidarietà per evitare licenziamenti e per preservare competenze e professionalità strategiche in vista dell’auspicabile ripresa.

"Ma è anche un’azienda che è stata colta in ritardo rispetto alla forte innovazione di prodotto (era fortemente concentrata sulla cantieristica) che ha caratterizzato il mercato delle piastrelle - evidenzia Giordano Giovannini, segretario generale FILCTEM - CGIL Emilia  Romagna -. Grandi formati , prodotti a più alto valore aggiunto, nuovi campi di utilizzo delle ceramiche, ecc.; cosa questa che và recuperata con uno sforzo aggiuntivo in termini di investimenti, innovazione di prodotto e processo, strategie commerciali adeguate ed anche riorganizzazione produttiva".

Nella bozza di documento che le parti hanno condiviso si prevede una prosecuzione degli investimenti (146 milioni di Euro negli ultimi anni e 20 milioni previsti per il 2014) ed un piano di riorganizzazione per tenere in equilibrio produttivo ed occupazionale i vari siti. "Si sono inoltre condivisi una serie di strumenti per gestire l’impatto occupazionale (l’azienda ha dichiarato l’esistenza di oltre 500 esuberi strutturali) ed evitare un drammatico effetto sociale ed economico sui territori e su intere famiglie .- spiega Giovannini -. Il primo e prioritario è la richiesta alla Regione della Cassa Integrazione in Deroga per il 2013 (senza di ciò infatti centinaia di lavoratrici e lavoratori sarebbero senza copertura di un ammortizzatore); la possibilità di riattivare i contratti di solidarietà dall’aprile 2014; un accordo per la riduzione d’orario affiancato da un intervento diffuso e strutturato di formazione e riqualificazione professionale  capace di supportare le innovazioni tecnologiche ed impiantistiche e di flessibilizzare l’impiego della manodopera attraverso polifunzionalità e polivalenza; un piano di incentivo all’esodo volontario per 200 lavoratori da attivare già dal prossimo mese di agosto".

"Oltre alla bozza d’intesa, le parti hanno anche condiviso una lettera da inviare alla Regione in cui, oltre ad apprezzare la convocazione del tavolo martedì, si sottolinea che “ .. .. la concessione della CIGS in Deroga rappresenta elemento prioritario e condizionante per l’ulteriore fase di riorganizzazione e per il rilancio e sviluppo del gruppo oltre che per rendere concretamente attivabili  tutte le azioni volte alla gestione degli esuberi dichiarati” - evidenzia Giovannini -. Nei prossimi  giorni si terranno le assemblee dei lavoratori ma il primo banco di prova sarà l’incontro in Regione e poi le varie intese specifiche e la loro gestione relative agli orari, alla Organizzazione del Lavoro, agli incentivi all’esodo volontario per favorire tutte quelle condizioni (in particolare mobilità e aggancio alla pensione) che possono produrre un  riequilibrio occupazionale in rapporto al calo dei volumi intervenuti". "Abbiamo scalato il primo gran premio della montagna ma c’è tantissima strada ancora da fare e va fatta in gruppo: lavoratori, istituzioni  sindacati per portare fuori dalla crisi l’azienda”, conclude il segretario generale Filctem Cgil.

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